Picchiato a morte e lasciato in strada. Caccia all’assassino | Da chiarire le dinamiche della brutale aggressione

A Terni è a caccia all’assassino. Un uomo di 42 anni di origini tunisine è stato pestato a morte. Nella rissa è rimasto ferito anche un altro uomo. Indagano i carabinieri

A Terni c’è un uomo che ha perso la vita, un altro ferito, i carabinieri che indagano, un assassino in fuga e un testimone chiave. Tutto è accaduto nel cuore della notte di ieri, poco dopo la mezzanotte.

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Terni, investito e pestato a sangue. Foto Ansa

A perdere la vita sulle scale che portano a Palazzo Bovio, di fronte a Ponte d’Oro, un uomo di 42 anni di origini tunisine. Il corpo dell’uomo ormai privo di vita è coperto da un telo. Il testimone chiave, così come riporta anche il Messaggero, sostiene che la vittima fuggisse dalla follia omicida, dai colpi, dalle botte che gli avrebbero provocato la morte. E di ciò che avrebbe visto ne ha parlato con gli uomini dell’Arma.

Terni, caccia all’assassino di un 42enne tunisino: lo hanno pestato a morte durante una rissa

Dopo averlo ucciso – ha raccontato – scappava a folle velocità con la bici, ho cercato di inseguirlo ma poi non sono riuscito a raggiungerlo ed è sparito nel nulla”. Questa la dinamica, o presunta tale. Quello che appare certo è che la persona che ha fino ad  ora reso la testimonianza, conoscesse molto bene chi ha perso la vita “La vittima era una brava persona, aveva un lavoro, la conoscevo”.

Tanti gli interrogativi degli investigatori: cosa ha spinto l’aggressore ad uccidere? Chi è l’assassino che ora è ricercato? Come si sono svolti realmente i fatti? Perchè il tunisino è stato massacrato di botte? Secondo una prima ricostruzione come detto, tutto è accaduto intorno alla mezzanotte. La vittima sarebbe stata prima investita dalla bicicletta di un uomo di colore che con i fari spenti, stava percorrendo a Terni via Romagna. Il tunisino dopo essere colpito dalla bici era ferito, sanguinava e aveva perso i suoi occhiali da vista. A chi lo aveva investito a quel punto chiede la somma di 150 euro.

Pestato a morte, i carabinieri cercano il presunto assassino

La richiesta sarebbe stata la scintilla alla base della rissa. Perchè da quel momento in poi sarebbe accaduto di tutto. In aiuto dell’investitore improvvisamente sarebbero arrivati  diversi uomini, tutti di origine africana. Avrebbero inseguito  il tunisino, e lo avrebbero picchiato  con violenza, senza nessuna pietà. Fino a quando la vittima non si sarebbe arresa  alla cieca furia. Nella stessa rissa resta ferito uno degli aggressori, mentre il testimone, un ragazzo di Terni che era in macchina insieme alla sua fidanzata prova invano ad inseguire il presunto assassino.

Terni, investito e pestato a sangua
Terni investito e pestato a sangue, indagano i carabinieri. Caccia al colpevole, foto Ansa

I carabinieri per ore hanno ascoltato il racconto di questo testimone, così come hanno cercato di ottenere qualche elemento in più dal ragazzo africano rimasto ferito  e che è stato soccorso dagli uomini del 118. Per ora gli elementi sono pochi e confusi. Subito è scattata la caccia a chi ha ucciso. Il fatto è grave, per come è stato commesso, per come presumibilmente l’aggressione abbia avuto inizio e per il tessuto sociale in cui l’omicidio è maturato, tutto da definire e analizzare.

Trascorse diverse ore dal ritrovamento senza vita della vittima, si viene a conoscenza però di una versione diversa della dinamica dei fatti. Resta sempre aperta invece la caccia al presunto assassino. Come riportato dal quotidiano La Repubblica Ridha Jamaaoui,  il il 40enne operaio edile tunisino, pestato a morte e lasciato esanime sull’asfalto, non sarebbe stato prima investito e poi pestato a morte, ma sarebbe finito in mezzo alla rissa nata in seguito ad un incidente tra una macchina e colui che era in sella alla bicicletta.

Pestato a morte e lasciato in strada: dubbi sulla dinamica.

La vettura guidata da un italiano avrebbe impattato contro la bici, poi dopo l’impatto il diverbio. Chi guidava le due ruote avrebbe chiesto il risarcimento dei 150 euro; la proposta sarebbe stata rifiutata e a quel punto sarebbe scoppiata la lite. Inizialmente due connazionali dell’investito sarebbero accorsi in aiuto dell’amico, poi si sarebbe aggiunto il tunisino. Da capire se per assistere l’automobilista oppure se arrivato per sedare la rissa.

Il conducente italiano infatti conosceva la vittima, che  sarebbe stata picchiata da uno del gruppo dei tre fino ad essere lasciato a terra esanime. Il presunto assassino  è fuggito, chi guidava la biciletta sarebbe stato medicato in ospedale con una prognosi di 10 giorni. Le indagini sono affidate ai militari del nucleo investigativo dei carabinieri di Terni, comandati dal tenente colonnello Marco De Martino, e sono coordinate dalla procura diretta da Alberto Liguori.

 

 

 

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