Assegno Unico, si cambia ancora: modifiche e incentivi | Le novità da gennaio

Assegno Unico, il provvedimento non trova pace. Ulteriori modifiche agli incentivi: le novità a partire da gennaio, cosa cambia nel 2023.

“Ritoccare l’assegno per renderlo più generoso”, così il Ministro della Famiglia Roccella che entra a gamba tesa nelle dinamiche che porteranno alla prossima Legge di Bilancio. Tanta carne al fuoco dopo lo stop, nel Decreto Aiuti, del tetto al denaro contante innalzato: ci sarà tempo e modo, fanno sapere dal Governo, ma quel che è più urgente adesso – come sottolinea anche Roccella – sono gli aiuti alle famiglie.

Eugenia Roccella Famiglia
Eugenia Roccella su Assegno Unico (ANSA)

Contromisure per evitare lo schiacciamento da inflazione: questo l’obiettivo in cima alla lista. Torna attuale, dunque, l’Assegno Unico. Strumento di sostegno alle famiglie con figli che ha trovato collocazione e sviluppo con il Governo Draghi. Meloni, dal canto suo, conserva quel che ritiene più utile mentre prende le distanze su altri temi.

Assegno Unico, Roccella determinata: al via gli incrementi

Conservare una parte del passato per provare a fare la storia in altra maniera: la prima Premier donna d’Italia tiene la barra dritta anche e soprattutto dopo il G20 di Bali, contesto in cui ha rideterminato diverse priorità anche in politica estera. Tornando agli interni, l’iter dell’Assegno Unico resta lo stesso: qualche cambiamento nelle elargizioni sulla base anche di quel 7,3% in più riconosciuto ai pensionati. Le famiglie dovranno trovare riscatto. Secondo Roccella il quantitativo spettante dovrà essere proporzionato al costo della vita.

Si parla di uno scatto netto rispetto al passato: consentire maggiori certezze anche per favorire la natalità. “Chi ha già un figlio – sottolinea Roccella – non deve precludersi la possibilità di ampliare la famiglia”. Per questo l’Assegno Unico, da gennaio 2023, diventa fondamentale. Un balsamo rispetto alle incertezze del presente, rappresentato da rincari e inflazione. Arriva anche il plauso dell’INPS, possibile rivalutazione degli incrementi ma al momento non sembrano esserci rendite derivanti dal minor utilizzo dell’assegno. Invariate le previsioni iniziali.

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