Busta paga, a dicembre maxi incentivo per i lavoratori: chi riceverà il triplo dello stipendio

Busta paga, il lavoro torna tra le priorità di Governo. Giorgia Meloni vaglia nuovi bonus a dicembre: chi sarà premiato.

Giorgia Meloni torna a parlare di lavoro. Al vaglio nuovi bonus per i lavoratori dipendenti: il Governo prosegue la “linea Draghi” in Italia. Nonostante i dissapori in politica estera, gli interni si adeguano alla condotta del precedente Esecutivo, fatto salvo per l’abbattimento – in programma dopo aver formulato adeguate contromisure – del Reddito di Cittadinanza. Bonus che, in questo caso, non sono sussidio.

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Giorgia Meloni sul Bonus busta paga (ANSA)

Si tratta di un vero e proprio incentivo dovuto agli arretrati degli anni scorsi: secondo i recenti adeguamenti, ai lavoratori dipendenti sotto i 25mila euro dovrebbero spettare circa 100 euro lordi in più in busta paga. Da aggiungere a una seconda tredicesima – così l’ha definita Meloni – per il mese di dicembre.

Busta paga, Giorgia Meloni apre agli incentivi: cosa cambia

Allargamento delle maglie che comunque non soddisfa le parti sociali che definiscono tutto questo un “contentino” rispetto a quel che ci sarebbe da fare per i lavoratori dipendenti: il riferimento dei Sindacati è soprattutto al piano delle Partite Iva – solo paventato da Draghi – finito in standby. Rimettere al centro il lavoro – preme Landini (CGIL) – significa riconsiderare le esigenze dei lavoratori: “Non possiamo continuare a regalare briciole”, ha detto.

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Governo Meloni stretta sui bonus per i lavoratori (ANSA)

Il problema restano i contratti: l’aumento di stipendio non può essere una tantum secondo le parti sociali, servono contromisure nette. Anche e soprattutto in ambito contrattuale. In merito a questo aspetto il disappunto è ancora più forte dalle opposizioni: aspra la critica di Letta che ammonisce “Giorgia Meloni ha salvaguardato soltanto i No Vax, ha pagato il conto per i voti ricevuti”.

La lotta è verbale, ma anche concettuale. Il Partito Democratico promette barricate, con i Dem anche il Movimento Cinque Stelle che rifugge da una nuova alleanza programmatica ma sposa il concetto di maggiori tutele sul lavoro. L’alternativa “della mancetta” – citando Giuseppe Conte – non piace ai pentastellati.

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