Irene Pivetti: dalla presidenza della Camera all’indagine per evasione fiscale. L’ex politica si racconta e punta il dito contro coloro che l’hanno ridotta in ginocchio. Ecco cosa ha detto in proposito.
E’ molto diretta Irene Pivetti, quando esordisce dicendo: “Vivo con mille euro al mese e dormo in un dormitorio: mi hanno distrutto tutto”. Capire con chi ce l’ha, è solo questione di attimi.
Il suo racconto è denso di amarezza e rabbia. Ma anche di rassegnazione e speranza di ricominciare. “Mi hanno azzerato la società e io avevo messo tutti i miei beni lì”, dice ancora l’ex presidente della Camera.
Irene Pivetti: la voglia di ricominciare
Caduta dalla torre eburnea a seguito dell’indagine a suo carico per evasione fiscale e autoriciclaggio nella compravendita di tre autovetture da corsa Ferrari per celare il denaro frutto di evasione, Irene Pivetti non demorde e svela qualche dettaglio sul suo presente. “Da metà ottobre coordino il ristorante Smack, una mensa sociale del centro sociale Via Tazzoli a Monza”. Va oltre l’ex leghista: “E abito nel dormitorio adiacente: è più comodo perché non ho l’auto. E poi non potrei permettermela”.
Sfoglia con calma serafica il suo carosello di vicende la già parlamentare del Carroccio durante l’intervista a Gente, in edicola il prossimo 11 novembre. Contro di lei le pesanti accuse della Procura di Milano fanno ancora rumore, così come pure il rigetto della Cassazione alla richiesta dei suoi legali di annullare il sequestro del suo patrimonio.
L’indagine per evasione fiscale: il colpo di grazia
Il racconto di Pivetti tocca inevitabilmente l’argomento dell’indagine per evasione fiscale che l’ha riguardata direttamente. E per la quale le sono stati sottratti 3,5 milioni di euro. “Sono una indagata, non sono neppure rinviata a giudizio”, dice. “Però queste cose innescano dei processi mediatici devastanti, la banca ti impedisce di fare qualsiasi cosa”, aggiunge altresì.
Irene Pivetti snocciola il suo presente parola per parola, descrivendo meglio che può sensazioni e stati d’animo che in una vicenda come la sua si rincorrono veloci. “Diventa un inferno. All’improvviso frana tutto ciò che hai fatto nella tua vita. E di colpo sei un criminale. Mi hanno azzerato la società mi hanno distrutto tutto. E io avevo messo tutti i beni lì – sostiene. Hanno avuto la buona idea di privarmi dei mezzi di sussistenza, ma fa niente”.
E riguardo al presente spiega: “Mi mantengo con mille euro mensili che mi dà la cooperativa sociale per il lavoro che svolgo alla mensa. Ma non mi lamento. Non è questo il problema. C’è gente che non ha neppure quelli. La vita che sto facendo è molto gratificante”, scandisce. Infine, soffermandosi ancora sulla complessa pagina delle indagini, Irene Pivetti raccoglie tutto il suo self control e conclude: “Aspetto i tempi della giustizia. Mi hanno consigliato di ammettere qualcosa. Ma io non ammetto niente – continua – perché non ho fatto niente. Ho tutto il tempo della mia vita, e anche dopo, perché si chiarisca come sono andate le cose”.