Flat tax incrementale: cos’è la tassa fissa | Cosa cambia per lavoratori e dipendenti

Il governo studia nuove proposte per tutelare famiglie e imprese dal caro-energia fino a fine anno. Ma l’esecutivo guarda anche con molta attenzione alla flat tax.

La tassa fissa, con un doppio binario, potrebbe riguardare anche i dipendenti. Il Governo Meloni fa trapelare i dettagli sulla novità promessa in campagna elettorale e che ora prnede forma.

Flat tax incrementale: cos’è la tassa fissa | Cosa cambia per lavoratori e dipendenti

La manovra prende forma. Il governo promette un approccio “prudente”, “responsabile” e “realista” e guarda all’orizzonte delle prossime 2-3 settimane per varare la nuova legge di bilancio. Tregua fiscale, possibilità per i datori di lavoro di riconoscere premi fino a 3mila euro esentasse. Ma anche una revisione del superbonus e un aggiustamento degli extraprofitti.

Sono tutte misure su cui il governo sta lavorando per cercare di alleviare la pressione sulle famiglie e i lavoratori.

Flat tax, il ministro Giorgetti: “Allo studio l’estensione della soglia di ricavi e compensi”

Ma c’è un’altra misura, nata per le partite iva, ma che potrebbe diventare presto accessibile anche per i dipendenti: la flat tax.

Flat tax, il ministro Giorgetti: “Allo studio l’estensione della soglia di ricavi e compensi”

Arriverà sicuramente e il governo sta studiando, oltre all’estensione del tetto (da 65 a 85mila euro) per le partite Iva, anche una versione “incrementale” (sull’incremento di reddito nel 2022 rispetto al maggiore dei redditi dichiarati nei tre anni precedenti) per “i titolari di redditi da lavoro o di impresa non aderenti al regime forfetario“: misura che quindi sembrerebbe essere allo studio anche per i lavoratori dipendenti.

Flat tax per partite iva

Il governo ha quindi allo studio “l’estensione della soglia di ricavi e compensi” per le partite Iva che aderiscono al regime forfetario e “un regime sostitutivo opzionale (cd flat tax incrementale) per i titolari di redditi da lavoro o di impresa non aderenti al regime forfetario che potranno assoggettare ad aliquota del 15% una quota dell’incremento di reddito registrato nel 2022 rispetto al maggiore tra i medesimi redditi dichiarati e assoggettati all’Irpef nei tre anni d’imposta precedenti“. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, aggiungendo tra le misure anche la “tregua fiscale”.

L’ipotesi è quella di nuova rottamazione e stralcio per le cartelle fino a mille euro. C’è poi da sciogliere il nodo del Superbonus, misura che costa troppo rischiando di pregiudicare altre risorse, spiega il titolare del Mef: sarà rivisto “in modo selettivo“.

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