Fontana eletto alla Camera: Letta attacca “Sovranismo” | Meloni a Berlusconi “Non sono ricattabile”

È stato il giorno di Lorenzo Fontana. 222 voti per lui. Alla Camera regge il patto del Centrodestra. Le opposizioni propongono altre candidature. E il segretario del Pd dopo l’elezione di Fontana dice “La maggioranza si è spostata sempre di più a destra”. Gli appunti di Berlusconi contro Giorgia Meloni, che a tarda sera replica durissima al Cavaliere “Non sono ricattabile”

Sole e caldo oggi su Montecitorio. Niente a che vedere con la pioggia che ieri cadeva copiosa fuori e soprattutto dentro Palazzo Madama. Il centrodestra regge al “piccolo inciampo” che aveva portato alla tesa elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato.

Fontana eletto alla Camera: Letta attacca “Sovranismo” | Salvini “Governiamo uniti”
Fontana eletto alla Camera: Letta attacca “Sovranismo” | Salvini “Governiamo uniti”

La terza carica dello Stato va alla Lega. Lorenzo Fontana, vicesegretario del Carroccio, fedelissimo di Matteo Salvini, un passato da Ministro della Famiglia, ultracattolico, noto per le sue idee e posizioni contro la comunità Lgbtq, viene eletto alla quarta votazione con 222 voti. La maggioranza alla Camera dei Deputati può contare su una pattuglia di 237 voti. Ne mancherebbero dunque 15 all’appello.

“Bisogna assicurare a tutti i cittadini la pari dignità sociale: il Parlamento sia promotore dei diritti di tutti, soprattutto i più vulnerabili e fragili. Maggioranza e opposizione dovranno dialogare e garantire piena collaborazione con gli altri organi costituzionali”. Così Lorenzo Fontana, durante il suo intervento dopo la proclamazione alla Camera. Discorso non applaudito dalle opposizioni. Il Pd vota Maria Cecilia Guerra, il Terzo Polo Richetti e il M5S Cafiero De Rhao. Unanime dal partito del Nazareno la condanna per la scelta di Lorenzo Fontana, Riccardo Molinari che resta capogruppo della Lega non sarebbe stato visto come “una provocazione”. Vicino a Putin e contro i diritti civili. Queste le accuse che piovono da più parti al neo presidente della Camera. Enrico Letta non ci gira intorno e si dice preoccupato della deriva sovranista e dello spostamento dichiaratamente a destra assunto dalla maggioranza con la giornata di oggi”.

Si congratula invece col suo uomo Matteo Salvini, immortalato insieme a lui in un abbraccio fraterno e sentito. Poco prima che la votazione avesse inizio, siparietto tra il segretario della Lega, Lorenzo Fontana e il Senatur Umberto Bossi, che il nuovo presidente della Camera ringrazierà nel suo discorso. “Se non ci fosse stato non avrei fatto politica”. Poi dalla Lega si preparano al voto. “Mi raccomando scrivete nome e cognome” . Lo faranno in 222 come detto. Si cercano, con meno affanno di ieri, i 15 mancanti. Poi ad acclamazione avvenuta e prima di concedersi per una foto di gruppo sulla collinetta di Montecitorio, parla coi cronisti. “Dopo il piccolo inciampo di ieri, oggi non è tempo di polemiche. E al Colle si va tutti insieme”. Ovvero coalizione al gran completo.

Governo, tensioni Berlusconi-Meloni da ricomporre. E spuntano gli appunti del Cavaliere

Saranno dello stesso parere gli alleati Meloni e Berlusconi? La premier in pectore oggi in Transatlantico sfoggiava un nuovo taglio di capelli. Ora la domanda è: Giorgia Meloni avrà dato un taglio pure alle polemiche successive alla elezione di Ignazio La Russa, elezione alla quale buona parte di FI non ha partecipato? I retroscenisti hanno raccontato della cena di ieri sera a Villa Grande e di un Berlusconi “stufo del metodo Meloni”. Poi oggi una foto esclusiva pubblicata dal Corriere finisce di mettere il carico da 11 su una questione già scottante di suo, a limite del caso politico. “. “Supponente, prepotente, arrogante e offensiva”. Questi gli aggettivi dedicati alla alleata dal Cavaliere e scritti su un foglio. Gli appunti di Berlusconi riportano anche i soliti desiderata sui ministri. I nomi di Ronzulli e Tajani sempre in cima alla lista.

Governo, Meloni replica agli “appunti” di Berlusconi: “Manca un punto. Non sono ricattabile”

Giorgia Meloni, presidente FDI
Giorgia meloni, presidente FDI

Ora il tema è ricomporre, domare il leone ferito, chiudere soprattutto sulla squadra di Governo. Salvini non molla la poltrona, sempre più probabile quella del Ministero dello Sviluppo Economico. Nel pomeriggio proseguono gli incontri di lavoro negli uffici della Camera, ma è a tarda sera che l’oscurità piomba a rovinare una giornata che sembrava aver assunto un altro aspetto. Almeno di facciata. Perchè qualche minuto prima delle 20, Giorgia Meloni esce finalmente da Via della Missione accompagnata dalla sorella Arianna e da uno dei suoi uomini di fiducia nel partito, nonchè cognato,  Francesco Lollobrigida. La leader di FDI d’Italia tenta di depistare i cronisti che ostinati la circondano e la seguono fino alla macchina. E la futura Premier a quel punto risponde alle domande, ma soprattutto replica duramente agli appunti di Silvio Berlusconi, di cui lei era l’inconsapevole protagonista.  “Mi pare che a quella lista manchi un punto: non sono ricattabile”. Poi chiude lo sportello della macchina e va via. Lo strappo è forte dentro la coalizione. La risposta a Berlusconi è di quelle che le crisi le aprono di solito, piuttosto che ricomporle.

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