La morte di Alessandro, suicida a 13 anni ha sconvolto tutti. Ora a distanza di tempo spunta il tema scritto dal ragazzino prima di togliersi la vita. Un racconto mai letto trovato per caso dai genitori
Mette i brividi il tema che la mamma e il papà di Alessandro, morto suicida a Gragnano, in provincia di Napoli, lo scorso primo settembre hanno trovato su un quaderno. Il racconto scritto dal giovane Alessandro è un appello d’aiuto, una sorta di richiesta per quello che stava subendo in quel periodo da un branco di cyber-bulli.
La sua morte brutale ha letteralmente sconvolto l’Italia: vittima di bullismo, non ha retto alla persecuzione di alcuni coetanei e si è tolto la vita gettandosi dal balcone della palazzina in cui abitava con la famiglia. Ora spunta un tema mai letto e mai corretto in classe, di cui nessuno sapeva dell’esistenza.
Come riporta il quotidiano Il Mattino, nel tema il 13enne usava parole chiare e precise: “Io sono vittima di episodi di bullismo”. Questo è solo l’inizio del testo che, se fosse stato letto e analizzato, forse non avrebbe portato Alessandro ha prendere quell’assurda decisione e farla finita.
Il tema Alessandro lo scrisse qualche mese prima di decidere di suicidarsi gettandosi dal balcone di casa a Gragnano, (Napoli). La morte del giovane 13enne avvenne lo scorso primo settembre, probabilmente proprio a causa dei continui e reiterati episodi di bullismo che lo tormentavano da tempo.
Eppure pochi mesi prima aveva trovato il coraggio di scrivere ciò che stava passando e di cui molto probabilmente i genitori non avevano compreso la gravità. Forse si vergognava a parlare a voce con chi gli stava vicino e quelle parole scritte nero su bianco sono state un pugno diritto nello stomaco dei familiari quando sono emerse da quel quaderno.
Quel tema, trovato per caso dai genitori, rappresenta uno schiaffo in pieno viso, un ammonimento che ha il sapore di sconfitta per chi, vicino ad Alessandro, doveva ascoltare meglio e non c’è riuscito. Gli adulti, dovrebbero imparare a “leggere tra le righe” i propri figli e non solo quando è troppo tardi. Nel frattempo, le indagini sul presunto branco di bulli e le lo scambio di chat avvenuto prima e dopo la morte del ragazzo sono in corso. Quattro minorenni e due maggiorenni sono, al momento, accusati di istigazione al suicidio. All’accusa si potrebbe, inoltre, aggiungere anche quella di stalking.
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