Jebreal-Meloni, lo scontro va oltre | La giornalista attacca ancora

Torna a parlare Rula Jebreal, la scrittrice giornalista che nelle scorse ore aveva attaccato la premier in pectore, Giorgia Meloni, per il passato del padre.

In difesa della leader di Fratelli d’italia, prima della replica dell’autrice palestinese, erano arrivati anche oppositori politici come Carlo Calenda e l’ex premier Giuseppe Conte.

Jebreal replica a Meloni

Offese, accuse e condanne. Una battaglia combattuta a colpi di tastiera e smartphone. Il casus belli è il tweet di Rula Jebrbeal, scritto nelle scorse ore. La giornalista italo-israeliana, per attaccare Giorgia Meloni, aveva tirato in ballo la notizia della stampa spagnola sulla condanna del padre della leader di FdI. Quest’ultima, difendendosi, aveva minacciato la querela, ma ha anche ricevuto la solidarietà degli avversari, come Carlo Calenda e Giuseppe Conte.

Il padre di Giorgia Meloni è defunto da tempo, ma l’ira di Frabtelli d’Italia si scatena non tanto perché Jebreal averebbe sfruttato “una vicenda dolorosa“, quanto per “l’attribuzione di gravissime affermazioni e posizioni politiche“. Intanto, tra un post e l’altro, nel giro di qualche ora si scatena una bufera social. L’hashtag #RulaJebreal diventa di tendenza e in tanti intervengono sulla questione, soprattutto gli esponenti delle diverse fazioni politiche.

Rula questa è una bassezza. Non si fa politica così e tanto meno giornalismo. Cancella questo tweet che tra l’altro ha l’unico effetto di portare ancora più gente a sostenere FDI“: è l’invito di Carlo Calenda, leader di Azione. Poco dopo, arriva anche Giuseppe Conte su Facebook: “Questo è fango su Giorgia Meloni. Io, Meloni e Fratelli d’Italia, con il M5S li combatto in tutte le sedi, ma sul piano politico. Non si possono però addebitare in maniera subdola a una figlia – che dal genitore è stata abbandonata, senza avere più rapporti – i reati e gli errori del padre“.

Rula Jebreal torna all’attacco di Giorgia Meloni: “Tutti gli autocrati usano tali minacce per intimidire

La replica della giornalista è arrivata a stretto giro, su Twitter. E la stessa scrittrice non sembra intenzionata a chiedere scusa.

La nuova premier italiana Meloni minaccia di farmi causa per il mio tweet sul complotto della ‘grande sostituzione’. Tutti gli autocrati usano queste minacce per intimidire e mettere a tacere coloro che li chiamano in causa e li smascherano. Signora Meloni: non sono intimidita!”. scrive Jubreal.Anche la stampa anglosassone – aggiunge – ha dato notizia dei reati del padre e del nonno di Trump, come si legge sul Washington Post, The Independent & The Guardian. Questo accade a molti personaggi pubblici che assumono incarichi di rilievo. Detto questo è chiaro che le responsabilità penali non ricadono mai su terzi“, ha poi aggiunto intervistata dall’Adnkronos.

La difesa della gornalista italo palestinese continua “Quello che volevo evidenziare non è la vicenda familiare di Giorgia Meloni, che riguarda solo lei, ma la sua propaganda politica che, molto spesso, come quella di Trump, tende a criminalizzare l’intera categoria dei migranti a partire dagli errori o i crimini di alcuni di loro“. E poi conclude “Meloni e Trump condividono storie familiari complesse ma non è questo il punto. Il mio è un invito alla riflessione, nella speranza che Meloni, considerando anche il suo vissuto personale, possa proporre una politica più inclusiva e abbandonare la retorica incendiaria che spesso porta all’equazione immigrato uguale criminale. Ognuno ha la sua storia, generalizzare per propaganda politica alimenta odio e rabbia sociale“.

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