Bimba morta di stenti, la madre Alessia Pifferi in tribunale | Via libera all’incidente probatorio

Ha deciso di presentarsi in Tribunale Alessia Pifferi, la 37enne arrestata a luglio per la morte della figlia Diana. La bambina, sola a casa per una settimana, era stata trovata morta. 

Alessia Pifferi si è presentata a Palazzo di Giustizia a Milano per partecipare ad un’udienza davanti al gip Fabrizio Filice. La donna è stata arrestata lo scorso luglio, dopo aver lasciato la figlia di appena un anno e mezzo sola senza acqua e senza cibo per sei giorni nel suo appartamento di Milano. Al suo ritorno la bambina era morta di stenti.

Alessia Pifferi
Alessia Pifferi al suo arrivo in Tribunale a Milano.

Scortata dalla polizia penitenziaria, la donna ha cercato invano di difendersi dall’assalto di giornalisti e telecamere. La Pifferi, accompagnata dai sui legali Solange Marchignoli e Luca D’Auria ha partecipato all’udienza per conferire l’incarico ai periti per gli accertamenti, con la formula dell’incidente probatorio, sul materiale sequestrato a casa sua, tra cui il biberon trovato accanto al corpo della bimba.

Alessia Pifferi è terrorizzata, chiede sempre di Diana

“Alessia è terrorizzata e ha chiesto di essere accompagnata in Tribunale da noi legali. Era molto in difficoltà e aveva molto freddo”, ha detto la sua legale, l’avvocato Solange Marchignoli. La donna, che è detenuta in isolamento a San Vittore, era la prima volta che lasciava il carcere.

Solange Marchignoli
L’avvocato Solange Marchignoli che difende Alessia Pifferi con il collega Luca D’Auria

“Chiede sempre della bambina”, ha aggiunto il co difensore Luca D’Auria, chiarendo che la 37enne “sente di non poter mai più riabbracciare la figlia e sente un vuoto totale per la sua perdita”. Anche i contatti con il compagno, con la madre e la sorella da parte della 37enne e dei suoi legali sono stati definiti “difficili”.

La madre non ha mai dato tranquillanti alla figlia

“Alessia Pifferi ribadisce di non aver mai somministrato benzodiazepine alla figlia. Questo ce lo ha detto in carcere e anche oggi, capendo di cosa si stava discutendo, lo ha ripetuto davanti al gip”, ha precisato l’avvocato D’Auria.

Proprio su questo punto verte l’incidente probatorio, che punta a verificare se nel biberon e nella bottiglietta d’acqua trovati accanto al corpo della bimba ci fossero tracce di benzodiazepine. Si tornerà in aula davanti al gip il 14 ottobre, per la nomina di un genetista. “Anche quel giorno Alessia Pifferi ci sarà”, ha assicurato l’avvocato Marchignoli.

I legali della donna hanno anche chiesto di poter far accedere al carcere di San Vittore due esperti per sottoporre la 37enne ad “accertamenti di carattere psico-diagnostico”. Istanza sulla quale il gip, preso atto dell’opposizione dei pm Francesco De Tommasi e Rosa Stagnaro, si pronuncerà nei prossimi giorni. “Alessia Pifferi sa che la sua condotta è stata causa di tante cose, ma la valutazione di Alessia Pifferi sulla propria condotta è proprio quello che noi vorremmo sottoporre agli esperti”, hanno concluso i legali.

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