Giovanni Padovani ha ucciso a martellate la ex fidanzata Alessandra “Sandra” Matteuzzi dopo averla perseguitata per diverso tempo. A parlare ora è la sorella della vittima: “Ho ascoltato le urla quando lui l’ha assassinata”
Il femminicidio avvenuto due giorni fa a Bologna è agghiacciante per la violenza inaudita con cui l’aggressore-stalker, Giovanni Padovani, ha agito sulla ex compagna Sandra.
Lei era di ritorno a casa quella sera e ad attenderla sotto l’abitazione c’era lui, l’ex, l’aguzzino che già da tempo importunava la donna. In un raptus (prevedibile) ha preso a martellate Alessandra lasciandola senza vita sull’androne di casa. Ad assistere telefonicamente alla tragedia la sorella di Sandra, una delle prime a chiamare i soccorsi.
Ha ucciso la ex compagna Alessandra Matteuzzi sotto casa. Giovanni Padovani, ha 27 anni ed è un calciatore e modello nato a Senigallia, (Ancona).
Accusato di femminicidio a Bologna per aver ucciso a colpi di mazza la 56enne Sandra, l’uomo, ora è stato arrestato. Era stato denunciato dalla vittima a luglio. Stando a quanto riportato dagli agenti, intervenuti sul luogo dell’assassinio alle 21.30, Padovani aspettava Alessandra sotto casa dalle 19.00. Alle 21.00, quando la donna è arrivata in via Arcoveggio, periferia bolognese, ha subito urlato all’ex fidanzato di andarsene. Invece lui l’ha aggredita a morte con un martello.
Sandra, come tutti la chiamavano, era a terra quando sono arrivati i soccorsi, con una profonda ferita alla testa e in stato di incoscienza. Trasportata in codice rosso all’ospedale, è deceduta poco dopo. L’aggressore non ha tentato la fuga, ed è stato subito arrestato per omicidio aggravato. Ma chi era Giovanni Padovani?
Un calciatore ancora in attività, giocava per la Sancataldese, team siciliano che dopo il fatto ha pubblicato un messaggio di condanna su Facebook. L’aitante calciatore-modello, viveva in Sicilia e sarebbe arrivato a Bologna lo stesso giorno dell’aggressione proprio per uccidere la ex compagna.
Quando Alessandra Matteuzzi è stata uccisa era al telefono con la sorella, la quale ha dichiarato: “L’ho sentita urlare contro Giovanni: “No, ti prego, aiuto'”.
Sandra sapeva che l’ex fidanzato era pericoloso, tanto da averlo denunciato a Luglio scorso per stalking ma da quel giorno nessun provvedimento fu preso nei suoi confronti. Come riporta Today, la sorella della vittima ha riferito al TgR Emilia-Romagna:
“Sandra è scesa dalla macchina e ha cominciato a urlare contro Giovanni. Io ero al telefono, così ho chiamato subito i carabinieri che sono arrivati immediatamente. Io abito a 30 chilometri. Ma alla fine l’ha massacrata di botte”.
Sulla storia tra Alessandra e Giovanni è proprio la sorella della vittima a raccontare il trascorso tra i due: “Era poco più di un anno che Sandra conosceva Giovanni. Avevano per lo più una frequentazione a distanza, perché lui faceva il calciatore in Sicilia. Ma da gennaio scorso lui ha iniziato ad avere delle ossessioni su Sandra. Si vedevano una volta al mese, poi hanno passato qualche giorno insieme, durante il periodo di pausa calcistica. Ma quando lui era a casa da lei, a un certo punto sono successe delle brutte cose: Giovanni aveva rotto piatti e bicchieri, si era arrampicato dalla terrazza, staccava la luce generale del suo appartamento, e le faceva degli agguati sulle scale”.
Così Alessandra decide di concludere quella frequentazione per niente sana e denuncia Padovani. Questo accadeva a Luglio. Ora Alessandra è morta perché nessun autorità ha fermato quell’uomo.
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