iPhone 14, la mela è “marcia” | Allarme Apple: la crisi con la Cina spaventa i mercati

Apple, continuano i guai con la Cina: a rischio il lancio dell’iPhone 14. La visita a Taiwan della speaker della Camera dei rappresentanti Usa Nancy Pelosi ha scatenato le ritorsioni economiche di Pechino.

Apple in allarme, la visita di Nancy Pelosi a Taiwan ha mandato la Cina su tutte le furie e ora ne potrebbe risentire la produzione dell’iPhone 14. Con il rischio che l’ultimo modello griffato con la ‘mela’ non sia pronto per settembre.

iPhone 14
iPhone 14, la mela è “marcia” | Allarme Apple: la crisi con la Cina spaventa i mercati

Il viaggio della speaker della Camera dei rappresentanti Usa rischia di compromettere pesantemente la distribuzione della nuova famiglia di smartphone targati Apple. Al significato politico, le Forze Armate di Pechino hanno intrapreso esercitazioni militari nelle acque e nei cieli di Taipei, si aggiunge ora la possibile batosta economica. Già, perché la ‘mela’ è il principale cliente della Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (Tsmc), la più grande fabbrica indipendente di semiconduttori al mondo. Ed è proprio sull’isola asiatica, considerata da Pechino parte integrante del suo territorio, che la Apple produce i suoi chip, che vengono in seguito spediti in Cina, alla Pegatron, dove gli iPhone vengono assemblati.

iPhone 14 a rischio, Apple in allerta: i motivi dei possibili ritardi

Il problema riguarda il nome riportato sui documenti di spedizione e il fatto che già dal 1949 Pechino non riconosca l’indipendenza di Taiwan.

iPhone 14
iPhone 14 a rischio, Apple in allerta: i motivi dei possibili ritardi

Dopo la visita di Nancy Pelosi a Taiwan il partito comunista cinese ha iniziato a far rispettare in maniera ligia una regola consolidata secondo cui i componenti provenienti da Taiwan debbano necessariamente riportare l’indicazione “Taiwan, China” o “Chinese Taipei”. Tecnicismo non da sottovalutare in quanto indicherebbe il riconoscimento dell’isola come parte del territorio di Pechino. I prodotti riportanti tutte le altre diciture richieste da Taiwan, ad esempio “Made in Taiwan” o “Republic of China” (il nome ufficiale dell’isola) saranno multate fino a 4mila yuan (l’equivalente di 581 euro), subiranno ritardi o potrebbero addirittura essere rispedite al mittente. Come già avvenuto lo scorso giovedì quando Pegatron ha bloccato dei componenti provenienti da Taiwan per revisioni e verifiche sulle dichiarazioni di importazione.

Il tempo corre, la nuova linea di smartphone Apple dovrebbe essere presentata a settembre. E ogni giorno di ritardo aumenta la pressione sulla società statunitense che potrebbe doversi trovare a fare i conti con un vero e proprio disastro economico.

Impostazioni privacy