Vaiolo delle scimmie, al via le vaccinazioni in Italia | Dove si parte e cosa c’è da sapere

Dopo la circolare del ministero della Salute, che ha definito le modalità e la platea dell’immunizzazione per quanto riguarda il vaiolo delle scimmie, lunedì si parte con i primi vaccini in alcune regioni italiane.

In alcune regioni, maggiormente colpite dal virus, non è stata ancora fissata la data per l’inizio delle somministrazioni.

Al via in Italia le somministrazioni del vaccino contro il vaiolo delle scimmie

La preoccupazione per il nuovo virus, dichiarato emergenza sanitaria globale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, è alta. In Italia dalla settimana prossima si parte con le vaccinazioni. Alcune regioni sono già pronte, mentre altre non hanno ancora fissato una data d’inizio. Intanto in Lombardia, dove i casi riscontrati sono saliti a 269, è stata creata una task force di cui fa parte anche tre rappresentanti di associazioni attive nella lotta all’Aids, Milano Check Point, la sezione milanese di Lila e Asa.

Nel documento diffuso ieri dal ministero, comunque, si spiega che “al momento, la modalità di contagio e la velocità di diffusione così come l’efficacia delle misure non farmacologiche fanno escludere la necessità di una campagna vaccinale di massa“.

Vaiolo delle scimmie, il via alle vaccinazioni. Si parte da Roma seguita da Milano

Intanto però si inizia a vaccinare e a fare da apripista sarà lo Spallanzani di Roma. La campagna vaccinale inizierà dall’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive seguito da Milano che in settimana avvierà la campagna.

Una veduta dell’ospedale Spallanzani da dove partirà la campagna vaccinale contro il vaiolo delle scimmie

Nelle altre due regioni maggiormente colpite dai contagi, Veneto ed Emilia Romagna, non è stata ancora fissata la data per l’inizio delle somministrazioni. A Roma, rende noto la Regione Lazio, chi rientra tra le categorie elencate nella circolare ministeriale può prenotarsi mandando una mail a vaccinomonkeypox@inmi.it.

La vaccinazione sarà diretta a: personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus; persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM), che rientrano in alcune specifiche categorie di rischio. Imvanex e’ il vaccino commercializzato in Europa.

Ema ha recentemente esteso le indicazioni d’uso precedentemente solo per il vaiolo anche per il vaiolo delle scimmie. Indicato a partire dai 18 anni di eta’ la vaccinazione prevede due dosi a distanza di almeno 4 settimane 28 giorni una dall’altra. Una seconda circolare ha stabilito l’assegnazione delle prime quote del vaccino antivaiolo Jynneos in seguito all’arrivo della prima tranche da parte della Commissione Europea.

In questa prima fase, sentite le Regioni e le province autonome,si è stabilito di suddividere le dosi di vaccino attualmente disponibili tra le Regioni con il più altro numero di casi segnalati ad oggi e ripartite come segue: Lombardia 2000; Lazio 1200; Emilia-Romagna 600; Veneto 400“. La prima tranche conta 5.300 dosi. Ne arriveranno altre per un totale di 16 mila. La circolare stabilisce anche che “in attesa della successiva tranche di donazione (attualmente prevista per la seconda metà di agosto) sarà messa da subito a disposizione, per le regioni e PA che ne facciano richiesta, una quota di dosi (multipli di 20 fino a 60 dosi)“.

Una quota di vaccino resterà stoccata presso il Ministero della Salute, per eventuali emergenze. In previsione della successiva tranche saranno nuovamente stabiliti i criteri e il piano di distribuzione delle dosi ulteriormente disponibili, in accordo con le Regioni/PA. Ad oggi “la stragrande maggioranza dei casi di vaiolo delle scimmie in Italia, circa 550 con un trend in aumento, sottolinea il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, riguarda persone di sesso maschile della comunità gay, ma sarebbe scorretto pensare che il contagio rimarrà confinato all’interno di questa popolazione“.

L’infezione da monkeypox non è collegata all’orientamento sessuale – ha proseguito – ma la sua trasmissione richiede un contatto fisico importante quale è appunto il contatto sessuale“. L’infezione è partita dalla comunità gay maschile, ha concluso, “ma non dobbiamo commettere l’errore, fatto negli anni Ottanta ai tempi dell’AIDS, di credere che la malattia riguardi solo quella comunità“. In Italia sono arrivati a 505 i casi di vaiolo delle scimmie.

L’infezione continua a svilupparsi quasi esclusivamente fra maschi (501) rispetto ai soli 4 casi fra donne, secondo l’ultimo bollettino del Ministero della Salute. In Europa i casi registrati sono 15.926 da 38 paesi, 399 sono stati ricoverati in ospedale, due sono deceduti. Il paese europeo che conta più casi è la Spagna, con 4.577. Più di 18mila casi di vaiolo delle scimmie sono stati segnalati all’OMS da 78 paesi, con oltre il 70% dalla regione europea e il 25% dalle Americhe.

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