Si tratta di omicidio stradale ma a commetterlo è stato un padre che ha ucciso involontariamente il figlio di 6 anni. Ora per il 37enne una pena agghiacciante da scontare. Il tragico evento che ha sconvolto una famiglia intera
A seguito dell’incidente stradale in cui ha perso la vita il figlio di 6 anni, la scelta per il padre che era alla guida dell’auto è stata quella del patteggiamento.
Una condanna agghiacciante agli occhi della gente ma che poggia su evidenti difficoltà di un uomo che, nella tragedia, ha perso il figlio e la libertà.
La pena prevista per l’omicidio stradale in cui perse la vita il figlio Christian di appena 6 anni è di soli sei mesi di reclusione. L’incidente drammatico avvenne nell’agosto del 2020 e alla guida di quell’auto c’era il padre, il 37enne Giacomo Durazzi.
L’uomo a distanza di quasi due anni da quella tragedia ha deciso di patteggiare. Il motivo del patteggiamento è dipeso dal carico emotivo che, dice l’uomo, sarebbe troppo doloroso da dover affrontare in un processo.
Così, questa mattina davanti al gip di Ancona, Alberto Pellucchini, l’accusato Durazzi ha scelto per i sei mesi di reclusione. Insieme a lui anche il 62enne Fausto Albertini che quel triste giorno d’estate era alla guida del furgone coinvolto nell’incidente.
Quest’ultimo, ha patteggiato ad un anno. Sia per Albertini che per Durazzi la pena è al momento sospesa.
La mattina del 20 agosto del 2020 a bordo della sua automobile, una Fiat 500, Giacomo Durazzi stava percorrendo la strada della Bruciata, a Senigallia. Insieme a lui il figlioletto Christian di appena 6 anni.
Erano le 8 di mattina quando, improvvisamente l’auto si schianta contro un furgone fermo a bordo strada. Il mezzo non avrebbe dovuto fermarsi in quel punto, subito dopo una curva, ma avrebbe dovuto sostare in un’area adibita.
La Fiat 500 perde il controllo e finisce sul furgone. Per il piccolo Christian non c’è stato nulla da fare anche se il bimbo era ben legato con la cintura di sicurezza sul sedile posteriore. Una morte orrenda che grava ancor di più sulla pena inflitta a un padre di famiglia che ora, oltre alla libertà ha perso anche la cosa più importante al mondo, il figlio.
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