Crisi di governo, politologo Carlo Galli a Free.it | “Elezioni unica via. Autunno difficile se esito non sarà…”

Dopo la giornata nera di ieri in parlamento, oggi Draghi si dimesso definitivamente davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Troppo pochi i 95 voti di fiducia e, dunque, finisce così il governo delle larghe intese Ora si aprono scenari inediti. Cosa potrebbe succedere? A Free.it Carlo Galli, politologo dell’Università di Bologna.

In una giornata calda di luglio, tra offese, risate, accuse, si è concluso malamente il governo delle larghe intese. A far mancare l’appoggio a Mario Draghi non solo il M5S, ma anche il centrodestra. Con Forza Italia che, a sorpresa, si è tirato indietro facendo mancare i voti in aula. Si prospettano, dunque, elezioni a breve. A meno che non si pensi ad altre opzioni, per portare avanti la legislatura fino alla sua fine naturale, tra sei mesi. Scenario improbabile per il politologo Carlo Galli.

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Crisi di governo, politologo Carlo Galli a Free.it | “Elezioni unica via. Autunno difficile se esito non sarà…”

Quali sono le opzioni all’orizzonte ora?

“Le opzioni in linea teorica sono parecchie: si può passare per un reincarico a Draghi, per un rinvio di Draghi alla Camere. Si può optare per un reincarico a Draghi con un mandato diverso. Si può pensare a un incarico a una terza personalità. Di fatto, tutto questo è pura teoria. Quello che è successo è una crisi politica, spazi non ce n’è, tranne che i partiti non disdicano quello che hanno fatto ieri. Ma mi sembra assolutamente improbabile. E quindi c’è lo scioglimento delle Camere. Il governo resta in carica solo per gli affari correnti dell’ordinaria amministrazione. Insomma, sarà una campagna elettorale sotto l’ombrellone. Con elezioni o il 25 settembre o il 2 ottobre”.

Da cosa dipende la data?

“La data dipende dal fatto che la legge dice che la devono passare un certo numero di giorni tra lo scioglimento delle camere e le elezioni. Questi giorni sono 40 la legge lascia un po’ di spazio ma non tanto”.

Cosa resta in sospeso dei provvedimenti che il governo doveva ancora portare avanti?

“C’è una serie di adempimenti legati al Pnrr che possono essere interpretati come elementi di ordinaria amministrazione. E di conseguenza nell’immediato non c’è urgenza che ci sia un governo in carica, per ottenere le ultime tranche dei soldi. Dopo di che, però, è necessario che ci sia, perché il Pnrr è legato a delle riforme di carattere tecnico-amministrativo che vanno pensate, progettate e applicate. Di conseguenza, un governo ci vuole. Tuttavia, è necessario superare velocemente l’impasse. Prima si fa, meglio è”.

Ci sono poi, però, tutte le altre misure come il taglio delle accise…cosa succederà?

“Il decreto aiuti ha la sua strada. Non è che se c’è un governo dimissionario decadono i decreti, non viene raso al suolo tutto quello che è stato fatto finora.

Crisi di governo, politologo Carlo Galli a Free.it | “Elezioni unica via. Autunno difficile se esito non sarà…”

C’è una macchina amministrativa che continua a camminare, per fortuna. Non c’è modo di fare cose nuove, ecco. Ma tutto quello che è già in essere, va in autonomia”.

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Crisi di governo, politologo Carlo Galli a Free.it | “Elezioni unica via. Autunno difficile se esito non sarà…”

Sono tutti un po’ preoccupati per l’autunno difficile che ci aspetta, sotto tanti punti di vista. Lei che scenari immagina, sarà davvero così difficile anche dal punto di vista politica.

“Dal punto di vista politico l’autunno potrebbe anche essere facile. Ci sono delle elezioni con una legge elettorale che ha dentro di sé un effetto maggioritario, accentuato dal fatto che il parlamento è stato ridotto. Quindi, in linea teoria, può anche capitare che le elezioni diano un risultato netto, che consenta la formazione di un governo politico, come è giusto che siano i governi. Un governo, dunque, sorretto da un’ampia maggioranza parlamentare.  Se tutto va bene, potrebbe succedere nella prima settimana di ottobre. Per cui l’autunno lo affrontiamo con un esecutivo ben legittimato. Il colore di questo governo può piacere o non piacere, ma questo è fisiologico in una democrazia.

Questo nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore delle ipotesi, le elezioni vanno male. Non c’è una maggioranza chiara. Il Paese resta appeso nell’incertezza. Certo, di un governo abbiamo bisogno, perché, come diceva, l’autunno sarà pesante. Ci saranno ulteriori affaticamente dell’economia e aumenti dell’inflazione, vi sarà una questiopne energetica. Insomma, in ogni caso, è necessario un governo che sappia davvero governare. Quindi, le elezioni anticipate, prima si fanno meglio è”.

Adesso è tutto nelle mani di Mattarella?

“Sì, assolutamente. Il capo dello Stato sentirà cosa gli dice Draghi e deciderà in piena autonomia sulla base delle sue prerogative costituzionali. Avendo come obiettivo il bene del Paese. Mattarella è l’ultima istanza di una circostanza come questa, ma non credo che tirerà fuori dal cilindro un coniglio. Quello che è successo, piacevole o spiacevole che sia, è l’evidenza che c’è un governo che non ha la maggioranza”.

 

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