Le singole multinazionali o i datori di lavoro per la Procura di Piacenza erano “sottoposti ad una condizione di esasperazione” che “li costringeva ad accettare le richieste economiche che gli venivano fatte”. I magistrati hanno sottolineato “la non sovrapponibilità tra le associazioni per delinquere formate dagli indagati e le sigle sindacali” evidenziando “la liceità di queste ultime organizzazioni votate alla salvaguardia dei diritti dei lavoratori, diversamente dagli indagati, che si sono avvalsi delle loro posizioni all’interno dei sindacati” per “perseguire finalità di carattere strettamente personale, non esitando a mettere in pericolo l’incolumità” degli iscritti “in proteste sempre più estreme, sfruttando anche mediaticamente le loro vicende giudiziarie, per perseguire obiettivi di potere ed arricchimento”.

La mobilitazione del Sì Cobas e Usb

I sindacati ne hanno indetto una “mobilitazione con effetto immediato dentro e fuori ai luoghi di lavoro”,  come fanno sapere con una nota. “Le accuse – riferisce il sindacato Si Cobas – sono di associazione a delinquere per violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale, sabotaggio e interruzione di pubblico servizio. Tale castello accusatorio sarebbe scaturito dagli scioperi condotti nei magazzini della logistica di Piacenza dal 2014 al 2021: secondo la procura tali scioperi sarebbero stati attuati con motivazioni pretestuose e con intenti ‘estorsivì, al fine di ottenere per i lavoratori condizioni di miglior favore rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale”.

L’Usb, invece, ha proclamato lo sciopero generale della logistica a partire dal turno di notte odierno e per 24 ore. Il sindacato in una nota sostiene di essere “nel mirino del Ministero degli Interni e delle Procure di mezz’Italia ormai da troppo tempo. È quindi evidente il tentativo, questo sì criminale, di cercare di impedire che nei magazzini della logistica, nei luoghi della produzione e della commercializzazione delle merci cresca e si rafforzi il sindacato di classe, conflittuale, che non cede di un millimetro sui diritti dei lavoratori”, afferma l’Usb. Proteste che sono state organizzate da Milano a Pavia, fino a Cremona.