Scatta l’allarme dei medici che raccomandano: “Attenzione ai dosaggi, gli effetti collaterali anche dopo mesi”
Si può andare in overdose da integratore alimentare e accusare gli effetti collaterali anche dopo mesi. Questo è quello che è accaduto a un uomo, ricoverato d’urgenza dopo aver assunto una dose sproporzionata di vitamina.
I medici avvertono: “Assumere iperdosaggi può comportare complicazioni anche nel lungo periodo”. Ecco a cosa prestare attenzione prima di assumere vitamine e i sintomi di un overdose da integratore.
Il fatto è successo nel Regno Unito. Un uomo dopo aver ingerito una dose massiccia di vitamina D è andato in overdose accusando per mesi diversi effetti collaterali. Tra i peggiori: vomito, crampi alle gambe, acufeni e un accumulo di calcio nel sangue.
Il paziente ha assunto una dose quasi 400 volte superiore di vitamina D rispetto a quella raccomandata. La storia è stata resa pubblica da un gruppo di medici da quattro ospedali diversi sulla rivista scientifica BMJ case Reports.
I dottori hanno voluto mettere in guardia tutti coloro che si affidano in modo superficiale all’assunzione degli integratori esagerando nei dosaggi senza badare troppo alle conseguenze.
L‘intossicazione da vitamina D seppur ancora molto rara è in aumento, soprattutto tra donne e bambini.
L’uomo ricoverato per iper dosaggio da integratore riportava, secondo quanto detto dai medici, diversi sintomi. Tra i più evidenti:
Tutti questi sintomi perduravano da quasi tre mesi. Quando l’uomo, ormai debilitato, è stato visitato aveva perso già oltre 13 chili. Inoltre, il paziente durante l’anamnesi ha dichiarato ai medici di aver iniziato a soffrire dei primi sintomi un mese dopo aver iniziato ad assumere gli integratori vitaminici.
L’uomo ha immediatamente interrotto la terapia vitaminica appena sono comparsi i sintomi, ma le sue condizioni non sono migliorate. Dai test è emerso che il paziente aveva subito un’overdose di vitamina D, nota nel mondo medico-scientifico con il termine: ipervitaminosi D.
Rimasto ricoverato in ospedale per otto giorni, due mesi dopo le dimissioni, i livelli di vitamina D nel paziente sono rimasti alti. A differenza delle vitamine idrosolubili, facilmente espulse dall’organismo umano, la vitamina D, così come la A, la E e la K vengono immagazzinate nel fegato e nelle cellule adipose del corpo fino a quando non sono necessarie.
Quindi, ingerire una dose giornaliera molto più alta di quella raccomandata può avere un effetto tossico sull’organismo e i sintomi correlati possono perdurare anche mesi dopo. Prima di assumere un qualsiasi integratore alimentare, dunque, è buona norma rivolgersi a un medico che saprà indicare la giusta dose giornaliera affinché le vitamine apportano il giusto effetto, e non quello desiderato.
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