Finlandia e Nato, Alessandro Rampazzo da Helsinki a Free.it | “Minacce russe inconsistenti. Aspettiamo l’iter poi in autunno…”

Durante il vertice Nato di Madrid, il presidente turco ha tolto il suo veto all’ingresso di Norvegia e Finlandia nella Nato. E l’Alleanza ha accettato, pur sapendo di sacrificare i curdi, nel mirino di Erdogan. Intanto, Putin questa mattina ha ribadito che la Russia reagirà violentemente se la Nato dispiegherà truppe e infrastrutture in Finlandia e Svezia. Ma qual è il clima a Helsinki? Lo abbiamo chiesto al fotoreporter freelance Alessandro Rampazzo che vive da anni in Finlandia.

Il governo turco non ha aspettato molto prima di chiedere un anticipo di ricompensa per aver sciolto la riserva sull’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato. Il ministro della Giustizia Bekir Bozdag, infatti, ha già chiesto ai due Paesi scandinavi l’estradizione di 17 membri del partito curdo Pkk e di 16 presunti affiliati alla Feto, la rete che Ankara ritiene responsabile del tentato golpe del 2016. Ora tutto dipende dalla risposta di Helsinki e Stoccolma. Da questo potrebbe dipendere il buon fine dell’iter che le porterà ad entrare definitivamente nell’Alleanza atlantica. Quali sono, se ci sono, le preoccupazioni in Finlandia in questi giorni? Il quotidiano online Free.it ha raggiunto proprio in Finlandia il fotoreporter freelance Alessandro Rampazzo.

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Finlandia e Nato, Alessandro Rampazzo da Helsinki a Free.it | “Minacce russe inconsistenti. Aspettiamo l’iter poi in autunno…”

Dopo il via libera all’ingresso nella Nato da parte di Erdogan, com’è il clima?

“La situazione si è molto tranquillizzata rispetto a un mese e mezzo fa, perché non si sapeva come la Russia avrebbe reagito alla proposta di entrare nella Nato. Per Mosca era una provocazione per Helsinki una tutela. Quello era il rischio principale e la preoccupazione maggiore, sia del governo sia della popolazione. Il clima ora è molto tranquillo, non c’è nessun tipo di allerta o preoccupazione. Adesso è estate e la gente in Finlandia è tempo di godere del sole e del caldo, finalmente arrivati. Di andare nei cottage sui laghi e staccare”.

Siete stati sorpresi della posizione del presidente turco che ha sciolto il nodo?

“Quando c’è stata la presa di posizione di Erdogan contro l’ingresso della Finlandia e della Svezia nella Nato perché, diceva, appoggiano il terrorismo, c’è stata molta sorpresa. Non ce lo si aspettava, anche perché, prima ancora dello scoppio della guerra in Ucraina, era stato proprio Erdogan a suggerire alla Finlandia di entrare nell’Alleanza atlantica. Quindi, quando le cose si sono fatte concrete ed Erdogan è stato l’unico ad opporsi il governo è rimasto sorpreso ma si aspetta delle richieste in cambio e vedremo se e come vorrà esaudirle”.

C’è un’ipotesi di schieramento di truppe Nato in Finlandia, magari in autunno?

“Per ora non c’è nessun tipo di comunicazione a riguardo. La stessa Marin aveva detto che non era in programma nessuno schieramento di forze. E’ anche vero che, come dicevo prima, in Finlandia luglio è come agosto in Italia: si ferma tutto, si rimanda tutto almeno di un mese. Non è il periodo giusto per prendere decisioni importanti né per fare comunicazioni importanti. Il parlamento chiuderà giovedì”.

Oggi Putin ha detto che se in Finlandia o in Svezia si muoverà anche qualche minima truppa, la Russia reagirà duramente. È una minaccia seria o è un pour parler?  

“Il fatto è che di recente si sono alternate dichiarazioni in questo senso sia di Vladimir Putin sia del vicepresidente del consiglio di Sicurezza della Russia Dmitry Medvedev. La minaccia è sempre la stessa: militarizzazione del Baltico e schieramento dei missili al confine se ci dovessero essere truppe o sistemi Nato sul territorio finlandese o svedese.

Finlandia e Nato, Alessandro Rampazzo da Helsinki a Free.it | “Putin vuole mantenere alta la pressione”

Secondo me, comunque, ora come ora è solo un modo per mantenere alta l’allerta: per dire “attenzione, non andate troppo oltre”. E’ un modo per far sentire un po’ di pressione. Penso che lo choc di vedere due Paesi come la Svezia e la Finlandia entrare in Nato così velocemente sia stato forte per la Russia. Adesso Mosca, dopo il contraccolpo, deve cercare di limitare i danni cercando di mantenere la faccia anche a livello di politica interna. Come a voler dire…”vabbeh, ve l’abbiamo lasciato fare, però attenzione…”.

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Quindi, rispetto ai primi tempi di guerra accesa in Ucraina, in cui la gente pensava ai bunker, ora è tutto più calmo?

“Sì, ora è tornato tutto alla normalità. Il momento più critico è quando c’è stata la presentazione della richiesta di entrare nella Nato. Era quel periodo spartiacque in cui c’era sorpresa e preoccupazione per la guerra in Ucraina. E dall’altro c’era il timore per come la Russia avrebbe preso reagito. In quelle settimane c’erano stati anche dei micro-attacchi hacker che alcuni avevano attribuito ai russi, ma niente di eclatante e la gente lo ha percepito come una minima forma di interferenza russa”.

Bisognerà vedere in autunno cosa succede. Potrebbe cambiare qualcosa?

“Sì, sarà interessante vedere anzitutto la tempistica della ratifica dei vari Paesi e poi capire quale sarà, concretamente, la reazione della Russia quando diventeranno membri a tutti gli effetti. Potranno esserci dei movimenti sul campo, degli spostamenti di armamenti. E quello potrà essere sicuramente un momento in cui la tensione, soprattutto al confine, potrebbe di nuovo alzarsi notevolmente”.

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