Il caldo è forte, da nord a sud e in molte regioni i condizionatori sono già accesi al massimo. Questo sta già facendo salire i costi delle bollette che arriveranno alle stelle. Sarà una amara sorpresa per gli utenti italiani, che già fanno fatica adesso ad arrivare a fine mese. Tra rincari delle materie prime nei supermercati, benzina e diesel, le famiglie sulla soglia della povertà sono oltre due milioni. I dati sono dell’Eurispes. Ed è una emergenza nazionale. Lo ha detto a Free.it Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
A far lievitare i prezzi dell’energia c’è sicuramente la crisi Ucraina, ma adesso, con il caldo, ci si mettono i condizionatori a far crescere le bollette. Era una situazione prevista, eppure gli effetti economici della situazione sono molto più pesanti di quanto ci si potesse immaginare. Ecco qual è la situazione. Lo ha spiegato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
Cosa ci può dire della situazione economica delle famiglie in questo periodo?
“Oggi il 45,3% delle famiglie usa i risparmi per arrivare a fine mese. E il 34,4% riesce a malapena a pagare le bollette. Questi sono dati drammatici che purtroppo conosciamo bene. Abbiamo già visto situazioni simili, per esempio durante la crisi tra il 2007 e il 2008. Quando c’erano famiglie che non riuscivano nemmeno ad arrivare alla fine mese. Costrette a indebitarsi per far fronte alle spese necessarie e rinunciando a tutto il superfluo”.
Che cosa si può fare?
“Se il governo non si interviene subito si arriverà a una recessione come in passato. Il bonus di 200 euro deciso dal governo per affrontare il caro vita va nella giusta direzione. Ma è solo una goccia nel mare. Un aiutino che non basta nemmeno a far fronte ai rincari della spesa alimentare. Una coppia con 2 figli spende 479 euro solo per questa voce. 431 per una coppia con un figlio. In media 357 euro in più. Figurarsi per chi non ce la fa a pagare le bollette. O la rata del mutuo”.
Negli ultimi giorni anche la benzina è aumentata di prezzo…
“E poi c’è il caro benzina, certo. Oggi la sfonda quota 2 euro e il gasolio la soglia di 1,9 euro. Sia per la benzina che per il gasolio si tratta del quarto maggior rincaro settimanale di sempre, ossia dall’inizio delle serie storiche.
In soli 7 giorni, infatti, la benzina aumenta di oltre 7 centesimi al litro, pari a 3 euro e 69 cent per un pieno di 50 litri, il gasolio ha un balzo di oltre 8 cent al litro, 4 euro e 19 cent a rifornimento”.
Tutto ciò nonostante sia in vigore il provvedimento del governo sul taglio delle accise?
“Da quando è iniziata la guerra, nonostante il taglio di 30,5 cent del Governo, un litro di benzina costa oltre 16 cent in più, con un rialzo dell’8,9%, pari a 8 euro e 22 cent per un pieno da 50 litri, mentre il gasolio è maggiore di oltre 21 cent al litro, con un volo del 12,4%, pari a 10 euro e 65 cent a rifornimento.
Rispetto all’inizio dell’anno, la benzina è salita del 17,1%, pari a 14 euro e 73 cent per un pieno di 50 litri, 354 euro su base annua, il gasolio è aumentato del 22,1%, 17 euro e 50 cent a rifornimento, equivalenti a 420 euro annui”.
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