Giorgia Meloni si racconta a Sette, il settimanale del Corriere della Sera. La rivelazione sul test del DNA della leader di Fratelli d’Italia: “Il mio problema è…”
Una lunga intervista, un racconto a 360° gradi in cui la leader del primo partito italiano (così Fratelli d’Italia secondo i sondaggi) rivela i lati caratteriali della Meloni “segreta”.
“La verità è che io sono un soldato. Qualunque cosa stia facendo, penso sempre che vorrei essere da un’altra parte”. Solida, elettrica, instancabile, in 5 anni è diventata mamma, numero uno del Partito Conservatore europeo e ha portato Fratelli d’Italia nei sondaggi di gradimento dal 3 al 22%. E la spiegazione di tanta tenacia (e irrequietezza) è sorprendente: “E’ scritto nero su bianco, sul test del DNA che ho appena fatto, e che mi permetterà di migliorare con specifici integratori. Ho i valori massimi di adrenalina e dopamina, fondamentali per l’eccellenza e la resistenza, ma minimi di serotonina, che permette l’adattamento. E’ come se non fossi mai serena, come se volessi stare sempre in un altro posto…”, rivela Meloni. Ed è proprio quel sentirsi sempre “inadeguata”, quella sensazione di aver “sfangato in qualche modo l’esame di maturità”, a spingere la leader di FdI ad affrontare e (spesso) vincere sfide dall’alto coefficiente di difficoltà.
Il messaggio lanciato agli alleati del centrodestra è netto: momenti diversi portano all’interno della coalizione equilibri diversi. E l’idea della Meloni su quelli futuri sembra piuttosto chiara.
“Diciamo che le reazioni che ho avuto io quando gli altri erano molto più forti di me, prima Berlusconi e poi Salvini, sono ben diverse da quelle che percepisco ora. Quasi di astio… – spiega Meloni – non so se si tratti di misoginia, di antipatia, sicuramente c’è una rigidità innaturale. Poi però non credo che quella rigidità arriverà fino al sostegno a una ipotesi di proporzionale, che avrebbe come unico obiettivo quello di colpire e provare a isolare FdI“, sottolinea.
E alla domanda sulla distanza che la divide dal Premier Draghi Meloni risponde: “Di lui penso quello che pensavo prima. Anzi un po’ peggio. Perché ha dimostrato che non si governa senza il Parlamento e non si governa senza gavetta. Anzi si rischia di perdere l’autorevolezza conquistata: è capace, è intelligente, ma non è miracoloso“, conclude.
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