Gabriele Muccino, il dramma familiare che l’ha cambiato | “Non ne voglio più parlare”

Gabriele Muccino, stimato regista, è alle prese con la stesura del secondo capitolo della serie “A casa tutti bene”. La confessione intima.

Gabriele Muccino ha sempre avuto un occhio indiscreto sulla realtà: quella che racconta nei film attraverso la macchina da presa. Quando il grande schermo non gli bastava più, allora è passato alla televisione. Le serie tv sono il terreno che più ama, per questo ha preso un suo celebre film – “A casa tutti bene” – e l’ha trasformato in una rinomata fiction.

Gabriele Muccino dramma
Gabriele Muccino torna a parlare del fratello (ANSA)

Il successo su Sky dimostra che Muccino, con qualsiasi terreno si misura, riesce a fare la differenza. Al punto che i fan vorrebbero immediatamente la seconda stagione: ogni promessa è debito. Muccino si è messo all’opera. Dopo la prima stesura, con tanto di revisione, sono già pronti i copioni e la sceneggiatura: il cast è al lavoro. Si tornerà presto a parlare della famiglia Ristuccia.

Gabriele Muccino affronta il suo passato: “Mio fratello? Mi ha scarnificato”

Anche se a dar più problemi è proprio la famiglia Muccino: il regista ha più volte affrontato l’argomento. I rapporti con suo fratello – Silvio – attore e regista anche lui sono tutt’altro che idilliaci: hanno iniziato insieme, Gabriele l’ha voluto nei suoi primi film importanti. “Come te nessuno mai”, “L’ultimo bacio” e “Ricordati di me”, poi qualcosa si è rotto.

Dramma Gabriele Muccino
Il regista affronta il proprio passato familiare (ANSA)

Un vero e proprio allontanamento: distacco che il regista ha dovuto affrontare con un vero e proprio percorso psicologico. Lo racconta – senza remore o filtri – nella sua biografia: “La vita, il cinema e tutto il resto”. Un toccante excursus dal 2007, quando ha interrotto i rapporti con il fratello, ad oggi: “Mi ha scarnificato, tolto tutto, era una parte importante della mia vita che adesso non c’è più. Ho vissuto l’esperienza di un lutto vivente. Succede quando qualcuno sparisce senza neanche dirti perchè”.

Poi i chiarimenti sul futuro: Non posso più vederlo e non voglio più parlarne, neanche con un film. Primo perchè – racconta al Corriere della Sera – è troppo doloroso e secondo perchè è una cosa talmente inspiegabile da essere impossibile per il cinema che è puro e onesto”. Gabriele Muccino ci ha messo una pietra sopra: ferita ancora aperta, ma sanabile. Anche se resterà una profonda e inguaribile cicatrice.

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