La rissa con machete avvenuta ieri a Torino ha sconvolto l’opinione pubblica. L’aggressore è un soggetto noto alla polizia, ha un profilo psichiatrico ma il gesto violento poteva capitare ovunque
Diversi giorni prima della rissa con machete avvenuta ieri il giovane autore dell’aggressione nelle vie di Torino lanciava tegole dal tetto di una casa all’indirizzo del personale di polizia.
Il giovane, come riferisce il prefetto Ruberto: “È una persona disturbata che si è trovata in un quartiere di Torino come avrebbe potuto trovarsi dall’altra parte dell’Italia”.
L’ipotesi avanzata dal prefetto torinese è dunque un’eccezione e non un fenomeno legato al disagio di un quartiere.
L’episodio avvenuto ieri nella città torinese è un’immagine che ha colpito non solo i cittadini per la sua violenza ma che ha posto domande sul disagio sempre più crescente di alcuni quartieri della città.
In merito a ciò, il prefetto di Torino Raffaele Ruberto dice la sua spiegando che l’atto violento non è legato a un disagio generale del quartiere bensì al singolo soggetto in questione, essendo quest’ultimo una persona con problemi di salute mentale.
Il fatto, spiega Ruberto: “deve essere osservato per quello che è. L’arresto avrebbe potuto avvenire in un altro quartier, ma “avremmo parlato di quel quartiere come un posto a rischio?”
Il prefetto aggiunge, così come riporta Repubblica che proprio nella giornata di oggi si terrà una riunione tecnica di coordinamento tra le forze di polizia, per pianificare ulteriori servizi oltre ai tanti che vengono già svolti in quell’area della città per monitorare la zona.
Sul tema della sicurezza interviene anche il sindaco di Torino Stefano Lo Russo che spiega: “La questione deve essere affrontata alla radice. Una situazione intollerabile per una città come Torino. Deve esserci un forte presidio delle forze dell’ordine per ristabilire la sicurezza in alcune zone periferiche della città”.
Le parole di Pietro di Lorenzo, segretario generale provinciale del Siap (Sindacato italiano della polizia) sono precise. Quel che è accaduto a Torino ieri è da imputare a “un fallimento della politica e non della società”.
“Ieri la rissa con un machete, ma solo un mese fa un’altra rissa con una katana. La politica dovrebbe prendersi le sue responsabilità invece di scaricare e puntare il dito solo sulla società”.
Di Lorenzo specifica ancora che è la politica che dovrebbe governarne la pacifica convivenza in una società civile. “I problemi dei quartieri derivano dall’assenza di certezza della pena e dalla incapacità di combattere l’immigrazione clandestina di massa”.
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