Scoperti dalla Guardia di Finanza appalti truccati nelle mense. Undici gli arrestati, accusati di corruzione: usavano le tangenti per favorire le aziende amiche nell’accaparramento dei servizi di ristorazione e pulizia
La scoperta portata alla luce dalle indagini svolte dalla Guardia di finanza di Milano ha portato all’arresto 11 persone.
Gli indagati sono accusati a vario titolo di corruzione negli appalti per l’affidamento dei servizi di ristorazione collettiva in scuole e istituti per anziani e di pulizie in uffici pubblici.
Il valore complessivo in termini di denaro corrotto per i servizi ammonta a ben 39 milioni di euro, in diversi comuni dell’hinterland milanese e lombardi.
I comuni lombardi finiti sotto il mirino della Guardia di finanza milanese sono ben cinque: Buccinasco, Cornaredo, Mediglia, Ranica, Flero, tutti in provincia di Milano.
L’operazione anti-corruzione dei finanzieri del Comando provinciale di Milano, coordinati dai pm, Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri è partita stamattina.
Stando a quanto riportato dalle indagini della Procura milanese, gli 11 contratti di fornitura per i servizi di ristorazione e pulizia sarebbero stati assegnati dagli enti locali a favore delle imprese alle quali erano direttamente collegati alcuni indagati. Ma non solo, tra queste risultano anche alcune aziende che sarebbero state disposte a pagare una tangente compresa fra l’1% e il 2 % del prezzo posto a base d’asta della gara.
Dai primi accertamenti svolti dagli inquirenti si è evidenziato come il pagamento delle mazzette avvenisse attraverso una forma di rateizzazione della somma di denaro dovuta per tutto il tempo del servizio svolto.
I finanzieri hanno documentato anche come avveniva lo scambio delle tangenti che, a volte non erano solo prettamente liquide. Spesso capitava che al posto dei soldi avvenivano delle “consegne” di oggetti di valore. Un esempio di corruzione, in questo senso era: “una bicicletta professionale da corsa, del valore commerciale di 3.000 euro, a favore di un pubblico dipendente corrotto per l’aggiudicazione di una gara del valore di 300.000 euro”.
Insomma, un giro di affari sporco che ha portato finalmente al fermo di 11 persone. Tre di queste in carcere e otto risiedono agli arresti domiciliari. Tutti sono accusati di corruzione.
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