Tasse, il Governo è al lavoro sulla riforma del Fisco: la decisione dell’Esecutivo per avere maggiori certezze spiazza i contribuenti.
Tasse, il Governo pensa alla riforma del Fisco con un occhio ai pagamenti elettronici: la conversione al saldo con il Bancomat è dovuta all’esigenza di un maggiore controllo per evitare l’evasione fiscale e i furbetti che hanno contraddistinto le ultime annate economiche della Penisola.
Abbattere il tasso di evasori resta l’obiettivo principe del Governo Draghi, che insieme alle manovre del PNRR, sta mettendo a punto una riforma fiscale in grado di colpire coloro che trasgrediscono determinati obblighi. Meno contante e più controllo, questo l’iter in definitiva che dovrebbe passare a breve. Determinanti le prossime settimane, con le forze politiche divise ancora su alcuni temi.
La questione del controllo fiscale non piace a Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, che però chiede una mediazione. Non si può dire lo stesso delle altre due forze sovranità pronte a rettificare la propria posizione soltanto in virtù di un compromesso che attualmente non pare esserci. Bene, invece, per il PD: Letta e i suoi accolgono con favore una maggiore tracciabilità delle spese, a patto che le imprese possano essere favorite con ulteriore abbattimento dei costi.
Merci e commerci sempre in primo piano. Resta da capire, anche secondo il Movimento 5 Stelle, come regolarsi con queste “indagini” che partiranno da controlli incrociati su Bancomat, Pos e scontrini. La situazione va studiata, a questo servono i giorni a venire, ma fondamentale deve restare – sottolinea anche Di Maio con il favore dei pentastellati – il rispetto delle regole e soprattutto della privacy.
I nuovi strumenti a disposizione permetteranno un maggiore tracciamento su Bancomat, scontrini e Pos che delineeranno un percorso chiave valido per ogni contribuente. Alla prima incongruenza si agirà consapevolmente senza intaccare la quotidianità e il rispetto della privacy: un’egida necessaria ma non invasiva. Nella speranza di un cambiamento, torna attuale il concetto di “rischio calcolato”. Chiaro ai tempi di Conte, cristallino per Draghi che, sul fronte economico, ha aggiunto un tassello in più.
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