I medici precari che hanno partecipato alla parte più intensa della lotta contro il Covid-19, soprattutto nel primo lockdown, non sono stati ancora assunti. Cosa sta accadendo e quali sono i motivi.
Definiti eroi durante le fasi più forti della pandemia da Covid con turni di lavoro a volte di 13-14 ore. I loro contratti sono a termine, in alcuni casi anche di semplici collaboratori. La sorpresa amara dopo anni di intenso lavoro si è tramutata in realtà con un mancato riconoscimento che voleva dire assunzione.
In questi mesi era stata promessa l’assunzione per il compito arduo da affrontare con una malattia contagiosa e che senza vaccini presentava un numero di vittime e ricoveri nettamente più alto rispetto a quello attuale. Sono migliaia i medici, infermieri e personale sanitario che attendono ancora una risposta.
Sono oltre 4mila i lavoratori che nella Regione Lazio, a cui bisognerebbe aggiungere i precari del settore amministrazione, che lottano ancora per ottenere il diritto di un’assunzione nel mondo sanitario. Proprio il governo aveva annunciato di dover regolarizzare tutti i precari del comparto sanità, specialmente in un periodo così complicato, ma al momento la situazione non è ancora definitiva, anzi. A riportare la notizia è stato il Corriere della Sera.
Come se non bastasse, inoltre, il settore sanitario avrebbe offerto un grande contributo per la campagna vaccinale, specie nei primi tempi, attivata in Italia ormai da tanti mesi. Spesso e volentieri si è trattato di persone precarie ancor prima che la pandemia da Covid-19 travolgesse il mondo intero.
Secondo quanto riportato dal Corriere, la Regione Lazio ha raggiunto accordo con i sindacati di categoria per procedere alla stabilizzazione, assegnando però alle singole Aziende sanitarie locali il compito di procedere con le assunzioni a tempo indeterminato.
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In alcuni Asl il processo è partito (a Rieti circa 300 precari stabilizzati), in altre la situazione procede con estrema lentezza. Il personale sanitario chiede un percorso di stabilizzazione per offrire supporto al comparto che ha avuto un ruolo decisivo negli ultimi anni per la lotta al Covid-19, così come per curare gli altri malati.
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