Il termine che da oggi diventa reato scrivere online | Cassazione: “E’ diffamazione aggravata”

Questo termine da oggi diventa reato. E’ quanto afferma una sentenza della Corte di Cassazione: usato online il termine diventa diffamazione e, quindi, punibile penalmente

La sentenza della Corte di Cassazione ha affermato che il termine “bimbominkia” è dispregiativo poiché indica una persona con un quoziente intellettivo limitato. Per tale motivazione da oggi chi userà tale termine, specialmente online, commetterà reato.

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il termine che da oggi non può essere usato online (Pixabay)

La sentenza della Cassazione che coinvolge questo termine, utilizzato spesso per offendere altre persone, parte da Enrico Rizzi, l’animalista a cui è stata rivolta l’offesa.

Il termine che da oggi diventa reato di diffamazione online | La sentenza della Cassazione

Il tutto parte da un’offesa verbale che un’amica del presidente del consiglio regionale Diego Moltrer ha avanzato verso Enrico Rizzi. La donna ha utilizzato proprio il termine “bimbominkia” con l’intendo di diffamare Rizzi.

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La Cassazione si è espressa, da oggi il termine bimbominkia diventa reato (Pixabay)

Da qui la sentenza della Corte di Cassazione che ha spiegato come questo termine lascia intendere la poca intelligenza della persona e per tale ragione deve essere paragonato a un’offesa vera e propria.

Nel caso di Rizzi, il termine offensivo è stata scritto all’interno di un gruppo Facebook che vanta oltre 2.000 iscritti. La variabile social ha reso l’ingiuria, diffamazione aggravata. Questo perché già in passato la Cassazione aveva deciso che l’offesa su internet equivale alla diffamazione a mezzo stampa.

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In poche parole, offendere qualcuno sui social media è tanto grave quanto farlo sulle pagine di un giornale. Questo perché il bacino di utenze presenti su Facebook, Instagram e i social in genere, è molto ampio tanto da poter essere equiparato ai lettori di un giornale.

Così, l’offesa su web diventa a tutti gli effetti diffamazione aggravata.

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