I dati ricavati dallo studio World Air Quality Report sui dati dell’inquinamento urbano nell’ultimo mese la città più inquinata d’Italia è Modena. Infatti, il rapporto ha definito la città emiliana peggio anche di Dacca in Bangladesh
A Modena si sa, si mangia benissimo ma questo non ha nulla a che vedere con il nuovo report sviluppato dallo studio World Air Quality che ha definito la città italiana come la più inquinata.
I dati della qualità dell’aria calcolati nel 2021 in 102 capoluoghi di provincia di tutta Italia ha portato a definire Modena inquinata ancor peggio di Dacca, città del Bangladesh nota per i suoi livelli di inquinamento più alti nel mondo.
Anche l’associazione Legambiente nel suo report “Mal’aria di Città” usando i valori limite dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) come parametro per valutare la presenza delle polveri sottili nell’aria ha definito le regioni del Nord, compresa quella emiliana, come tra le più inquinate d’Italia.
La città più inquinata d’Italia è Modena | Lo studio la considera peggio di Dacca in Bangladesh
Dal report si evince come nessuna provincia emiliano-romagnola rispetta i limiti dei tre agenti inquinanti: PM10, PM2.5 e NO2. Modena, in questo caso, rientra tra le 17 città italiane che superano i limiti del Pm10 di più del doppio.
Secondo quando previsto da Legambiente, nei prossimi anni, la città dovrà ridurre le concentrazioni di Pm10 di oltre il 50%.
Mentre, ciò che preoccupa maggiormente l’associazione per gli effetti collaterali sulla salute dell’uomo, è il valore di Pm 2.5 registrato a Piacenza che supera di più di quattro volte quello raccomandato dall’Oms.
C’è da sottolineare che il livello di inquinamento di Modena è maggiore di quello della città di Dacca, in Bangladesh (considerato il Paese più inquinato al mondo per il 2021). Nel comune emiliano le concentrazioni medie di Pm2.5 sono oltre 13 volte più alte dei limiti raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
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Se questa è la prospettiva che si prefigura, in Emilia-Romagna il 2022 è inziato nel peggiore dei modi. Dal 18 gennaio, infatti in tutta la regione, le province si sono viste costrette ad applicare le misure emergenziali previste per lo sforamento dei limiti delle Pm10.
Come riporta Legambiente: “Alcune città emiliane tra cui Modena, registrano ad oggi già più di 20 giorni di sforamenti, quando il limite previsto è di 35 giorni nell’arco di un anno”.
Per diminuire l’inquinamento, l’associazione suggerisce un immediato intervento sui settori dell’agricoltura. Questo potrebbe contribuire in maniera determinante sulla qualità dell’aria. Ma non solo, anche l’allevamento intensivo nella pianura padana potrebbe contribuire per il 94% alle emissioni di ammoniaca.