La rivolta è accaduta nelle carceri romane di Regina Coeli: tre detenuti danno fuoco a una cella con l’obiettivo di protestare a favore del trasferimento in un altro istituto penitenziario
Nella serata di ieri sera tre detenuti hanno dato fuoco alla loro cella del carcere romano di Regina Coeli. In poco tempo le fiamme sono divampate nell’istituto penitenziario procurando tensione tra gli agenti penitenziari che sono prontamente intervenuti per spegnere l’incendio.

I tre detenuti, autori dell’incendio, volevano così protestare a favore di un trasferimento di istituto penitenziario. Non è il primo fatto di cronaca che si presenta in poco tempo nel carcere romano. La rivolta dei detenuti è ogni giorno sempre più incandescente. Cosa si nasconde dietro le sbarre?
Carceri, la rivolta dei detenuti nell’istituto penitenziario di Regina Coeli
Hanno dato fuoco alla loro cella e si sono barricati in bagno armati di bastone. Così tre detenuti del carcere di Regina Coeli (Roma) hanno protestato ieri sera. In questo modo i tre uomini avevano intenzione di ottenere il trasferimento in un altro istituto penitenziario.

A denunciare il fatto doloso è il Maurizio Somma, segretario del Lazio per il Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe), il quale spiega l’evoluzione dell’episodio accaduto: “Un detenuto italiano ha incendiato la cella dove era ubicato con altri due. Quattro agenti e un ispettore sono prontamente intervenuti per spegnere l’incendio e portare fuori dalla cella, che era satura di fumo nero. I tre detenuti nel frattempo si erano barricati in bagno armati di bastone. Uno dei tre detenuti ha poi aggredito con calci, pugni e sputi alcuni agenti che, per fortuna, non hanno riportato lesioni. E’ il secondo episodio nel giro di pochi giorni e per le stesse motivazioni, ovvero ottenere il trasferimento in un altro carcere”.
Lo stesso Maurizio Somma ricorda la vicenda accaduta settimana scorsa ad opera di un altro detenuto italiano, poi trasferito nel carcere di Velletri.
Il clima di tensione negli istituti penitenziari italiani | Cosa si nasconde dietro le sbarre
Non è il primo fatto di cronaca che interessa le carceri italiane. Come specificato da Somma, un secondo episodio doloso è accaduto a distanza di pochi giorni sempre nell’istituto penitenziario della capitale.
Anche in quel caso, il giovane detenuto ha distrutto tutti gli oggetti interni alla propria cella dove era rinchiuso con altri due, rendendo poi inagibili anche altre due celle.
Non contento, anche in questo caso, l’uomo dopo l’azione distruttiva ha aggredito un agente minacciandolo con una lametta al collo. Seppur anche qui non ci siano stati feriti, i fatti riconducono a un clima di tensione evidente nelle carceri di Regina Coeli. La situazione nell’istituto penitenziario romano è molto critica e per tali ragioni servono urgenti provvedimenti.
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Per gli ultimi fatti di cronaca accaduti, il segretario generale del Sappe, Donato Capece, esprime tutta la sua solidarietà verso gli agenti della penitenziaria intervenuti per sedare gli animi dei detenuti. Servono, dunque interventi immediati da parte dell’amministrazione penitenziaria regionale per tutelare tutto il personale interno alle carceri italiane e in particolare quello facente parte dell’istituto Regina Coeli.