L’aumento delle bollette manda in crisi gli italiani: il 91% dovrà rinunciare a questi beni

Il caro bollette comporta i primi tagli nelle spese degli italiani. Confesercenti dichiara che il 91% dei consumatori decide di rinunciare alcuni beni ritenuti non necessari

Con il rincaro dei prezzi di luce e gas, le bollette aumentano e con essa anche la paura degli italiani di non arrivare più a fine mese. In questo panorama i consumi scendono e a farne le spese sono alcuni beni ritenuti non più necessari.

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caro bollette, gli italiani rinunciano ai beni per paura del boom dei prezzi (Pixabay)

Dunque, per far fronte alla stangata sulle utenze domestiche, 8 italiani su 10 dimezzeranno il budget destinato alle voci di spesa non essenziali. Tra questi, vedranno una diminuzione dei consumi ristoranti, bar, viaggi e abbigliamento. Ma non sono solo tali beni a risentire della crisi legata al caro bollette. Si evidenzia, infatti, anche un aumento delle scorte dei beni di prima necessità come conseguenza legata al timore di un boom dei prezzi.

Caro bollette: 91% degli italiani taglia le spese

Se da un lato la maggior parte degli italiani ha deciso di rinunciare all’acquisto di alcuni beni ritenuti non essenziali, dall’altro lato, secondo un sondaggio svolto da Ispos per Confesercenti, si stima che 1 italiano su 2 valuta di fare scorte alimentari.

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Caro bollette, il 91% degli italiani fa tagli alle spese (pixabay)

Questa decisione proviene dalla paura di un boom dei prezzi o di un’interruzione delle forniture a causa anche della guerra in Ucraina. In modo particolare, il sondaggio condotto su un campione di consumatori, ha evidenziato che saranno solo il 9% degli italiani ad affrontare il caro-bollette senza avere alcun problema; mentre il restante 91% adotterà qualche strategia di risparmio, arrivando a tagliare mediamente il 55% del budget economico-familiare previsto per le altre spese. Il numero aumenta, poi, al 59% se si considerano le regioni del Sud e delle Isole.

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Il rincaro dei prezzi legati alla fornitura elettrica ma anche del petrolio e della benzina e diesel è dipeso dalla dipendenza che l’Italia ha da Paesi stranieri. Dalla crisi europea degli ultimi mesi e la guerra in Ucraina in atto è emerso ancor di più questa mancanza, specialmente per il settore dell’energia e adesso anche per l’agroalimentare.

Ma se per l’energia sono già stati definiti dei piani d’intervento per svincolarsi dalle fonti russe, per le materie prime agrarie invece sembra che il nostro bel Paese sia destinato a non essere autosufficiente.

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