Profughi Ucraina, Save the Children a Free.it “Situazioni drammatiche per bambini. Abbiamo…”

I profughi Ucraini che scappano dalla guerra si stanno dirigendo verso i Paesi al confine. Proprio al valico con l’Ucraina, una squadra di Save the Children è arrivata per portare aiuti, soprattutto ai bambini e per monitorare la situazione. Free.it ha raggiunto a Siret Giovanna di Benedetto, portavoce di Save the Children Italia.

Secondo gli ultimi dati, al valico di Siret, tra Ucraina e Romania sono arrivati già oltre 86mila profughi dall’Ucraina. Uomini (pochi), donne e bambini che scappano dalla guerra e hanno bisogno di un luogo sicuro dove rifugiarsi. La situazione è molto difficile per tutti, soprattutto per i più piccolo che hanno vissuto momenti drammatici e hanno affrontato un viaggio lungo e difficile per arrivare in Romania. Proprio a Siret, per loro, c’è Save the Children. Free.it ha raggiunto a Siret Giovanna di Benedetto, portavoce di Save the Children Italia.

Profughi Ucraina, Save the Children a Free.it “Situazioni drammatiche per bambini. Abbiamo…”

Dove si trova precisamente?

“In questi giorni sono a Siret, che si trova nella parte nord-est della Romania al confine con l’Ucraina. E’ uno dei valichi di confine dove in questi giorni sono arrivate oltre 86mila persone in fuga dalla guerra. Tra loro soprattutto  donne e bambini che hanno ora bisogno di un posto sicuro dove stare. Proprio qui Save the Children ha allestito un punto di primo supporto, per cercare aiutare immediatamente queste persone”.

Cosa state facendo come Save the Children?

“Stiamo prima di tutto distribuendo cibo e coperte, perché qui fa davvero tanto freddo e  la temperatura, soprattutto di notte, scende sotto lo zero. E poi abbiamo aperto un Child friendly Space, cioè uno spazio dedicato proprio ai bambini, dove possono rilassarsi, giocare, dimenticare per un po’ l’orrore che hanno vissuto. Abbiamo visto bambini sotto shock, che hanno pianto e non riuscivano più a sorridere. E invece, per qualche ora, hanno ripreso a ridere, facendo felici anche le mamme”.

Com’è la situazione su quella frontiera?

“La situazione qui è molto difficile e molto dolorosa. C’è un flusso costante di gente che arriva di giorno e di notte. Sono essenzialmente donne e  bambini, gli uomini magari accompagnano la famiglia al confine e tornano indietro per combattere. Quindi potete immaginare lo strazio e la paura. Sono persone che da un giorno all’altro hanno dovuto stravolgere le loro vite e chiudere tutto in una valigia per andare incontro all’ignoto. Hanno tutti paura del futuro ora come ora, anche perché hanno perso tutto. Nessuno lavora più, le attività sono chiuse, il Paese è fermo e c’è il rischio di cadere in povertà”.

LEGGI ANCHE Cyber attacchi, sempre più frequenti: ecco chi li provoca

Profughi Ucraina, Save the Children al confine rumeno. “Chiediamo l’immediato cessate il fuoco”

Profughi Ucraina, Save the Children al confine rumeno. “Situazioni drammatiche per i bimbi, noi abbiamo…” Credit Dan Steward

Per i bambini è durissima, vero?

“Sono i bambini le vittime più vulnerabile di questo conflitto, così come di tutte le altre guerre nel mondo. Assistono a scene tremende, sentono la tensione, devono affrontare situazioni difficili. Non vanno più a scuola e tutto il loro futuro è compromesso. Sono le vittime innocenti di una guerra voluta dagli adulti. Per questo Save the Children dice che l’unico modo per proteggere questi bambini è cessare le ostilità. Subito. I più piccolo corrono i rischi maggiori in questa situazione: sia quelli che sono rimasti intrappolati in Ucraina, sia quelli che sono scappati. Come tutti i bambini migranti, corrono il rischio di malnutrizione, di malattie, di ipotermia, di violenze”.

Cosa chiede come Save the Children?

“Save the Children chiede l’immediata cessazione delle ostilità, anche perché le conseguenze catastrofiche di questa guerra non riguardano solo i bambini ucraini.  Con la guerra, è aumentato il prezzo delle materie prima tra cui il grano. E questo significa che in alcuni Paesi fragili del mondo, come per esempio lo Yemen, il Libano o la Siria, i bambini rischiano di veder ancora più ridotte le loro già scarse porzioni di cibo. E la situazione peggiorerà quella che è già la più grave crisi alimentare globale del secolo. L’appello, dunque, è cessare le ostilità subito”.

Impostazioni privacy