Guerra Ucraina, “Chi fugge è considerato un clandestino”: così la Procura di Trieste

La fuga degli ucraini verso l’Italia è considerata dalla Procura di Trieste un reato: “Chi fugge è considerato un clandestino, poiché l’Ucraina non fa parte dell’Europa”. L’assurda legge giudiziaria 

Guerra Ucraina
Guerra Ucraina, la legge italiana contro la clandestinità (immagine rete)

La legge n°10 bis sul reato di clandestinità ha portato la Procura di Trieste a sentenziare contro chi in questi giorni sta fuggendo dall’Ucraina verso l’Italia.

Le persone che lasciano il proprio Paese in guerra non sono europee e, per tale motivo, sono tutti pseudo autori del reato dell’art.10 bis della legge sulla clandestinità.

Così, la Procura di Trieste ha sottolineato il dramma giudiziario che si aggiunge, ora, al popolo ucraino. Il Procuratore di Trieste ha espresso tutto il suo rammarico per tale situazione, riferendo che lavorerà in collaborazione con le forze dell’ordine affinché la norma venga modificata.

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Guerra Ucraina, “Gli ucraini commettono reato di clandestinità se arrivano in Italia”: le parole della Procura di Trieste

Guerra Ucraina profughi
Guerra Ucraina, gli ucraini commettono reato di clandestinità se vengono in Italia, così la Procura di Trieste

In merito alla situazione drammatica che il popolo ucraino sta vivendo in questi giorni, il Procuratore di Trieste, Antonio De Nicolo ha espresso tutto il suo rammarico per la legge n°10 bis che vieta a chi non è cittadino europeo di entrare in Italia senza permesso.

Come riportato dall’ansa, il Dott. De Nicolo ha detto: “Mi sono esposto dicendo che è una follia mantenere questa norma perché totalmente inutile. Ho più volte segnalato le contraddizioni della norma ma sono rimaste del tutto inascoltate, come spesso accade ai magistrati”.

“Se dovessero arrivare decine e decine di denunce per tale reato, noi le archivieremo poiché gli ucraini arrivano in Italia in stato di necessità. Ma questo non vuol dire che la giustizia non debba porsi il problema di avviare tali procedimenti. Nel frattempo, stiamo tutti lavorando con le forze dell’ordine in modo da poter trovare una soluzione adeguata per tutti”. 

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