Bimbo ucciso nel Milanese, sentenza capovolta per l’omicida

Il giudizio in merito alla morte di un bimbo nel milanese è stato capovolto e ora non vi è più l’accusa di ergastolo. Scopriamo cos’è avvenuto.

Un uomo scortato
Alija Hrustic scortato da un’agente della Polizia penitenziaria (AnsaFoto)

Quello che è successo nel milanese, dopo un’accusa di omicidio, ha lasciato molte persone allibite. La sentenza è stata capovolta ed è stato eliminato il reato di omicidio verso l’ormai presunto assassino. Secondo la sentenza di primo grado, il bimbo è morto per mano del padre, penalizzato dall’accusa a 28 anni di reclusione.

Quello che è scaturito dal recente riesame va a supportare le richieste da parte della difesa, incentrata nella persona dell’avvocato Giuseppe de Lalla. “Non riesco a dare il termine di vittoria in un caso così grave”, ha affermato quest’ultimo. “Le nostre ragioni, però, sono state più realistiche di quelle della moglie del mio assistito”, ha poi proseguito.

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Le dinamiche della sentenza capovolta per l’uccisione di un bimbo

Un tribunale di Milano
Un’inaugurazione dell’anno giudiziario a Milano (AnsaFoto)

Sono stati i giudici di secondo grado ad annullare la sentenza emessa nel primo. Alija Hrustic, croato di 26 anni, è stato scagionato dalle pesanti accuse di omicidio volontario verso il piccolo Mehmed.

Vi è stata anche l’esclusione della tortura nei confronti di quest’ultimo, precedentemente imputata al padre. Ciò che è stato scelto in questa recente decisione è inerente alle accuse di maltrattamento pluriaggravato dalla morte della vittima.

Anche le accuse di violenza contro la moglie, che gli erano state poste in aggravio ai fatti, sembrano essere dei fatti non sussistiti. Le motivazioni di tali dinamiche saranno spiegate fra 40 giorni. Ad emettere la nuova sentenza è stata la Corte d’Assise d’appello, gestita dal presidente Ivana Caputo. Ai giudici era stato chiesto da parte della sostituta pg milanese, Paola Pirotta, la conferma della condanna di ergastolo, ma non è stata eseguita.

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