Usa, ristabilita la pena di morte per killer maratona di Boston

I giudici hanno reintrodotto la pena di morte per gli attentatori della maratona di Boston. La corte suprema statunitense ha così decretato.

Due operai mentre lavorano a Boston
Due operai tolgono l’insegna della Maratona di Boston (AnsaFoto)

Una passata sentenza federale aveva tolto tale gesto omicida da parte dello stato, ma poi l’ex presidente degli Usa, Donald Trump, ha voluto rivalutare il tutto. Di recente, la pena capitale è stata reintrodotta per poter punire Dzhokhar Tsarnaev, il killer della maratona di Boston. Lui e suo fratello ceceni avevano creato tale disastro e ora ne pagheranno le conseguenze nel modo più estremo possibile.

Nell’aprile del 2013 è esploso un ordigno vicino all’arrivo della competizione podistica. Tutto ciò aveva causato la morte di 3 persone, tra cui un bambino, e il ferimento di 260 partecipanti. Inizialmente, il’FBI aveva rintracciato i due, per poi essere processati. Per Dzhokhar A. Tsarnaev aveva ricevuto la massima condanna, quella che porta alla sua uccisione tramite dei mezzi federali creati appositamente.

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La recente sentenza volta alla pena di morte per i killer di Boston

Un uomo piange davanti al memoriale di Boston
Christopher Nzenwa piange di fronte a un memoriale della maratona di Boston (AnsaFoto)

Sono molte le associazioni contrarie a questa soluzione, ma la Corte suprema americana così ha decretato. Ciò è stato effettuato contraddicendo la sentenza del 2020 messa in atto dal tribunale federale, che aveva ascoltato la difesa degli imputati. I tribunali che avevano sotto esame questa vicenda hanno avuto ben tre rovesci della medaglia. Ma, ora, la pena definitiva è stata confermata.

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