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Attualità

Carburanti, allarme dalle associazioni: prodotti raffinerie insufficienti

Published by
Michelangelo Loriga

Le associazioni inerenti alla gestione dei carburanti gridano all’allarme per insufficienza dei prodotti. La situazione si sta aggravando ulteriormente.

Una macchina mentre fa rifornimento a un distributore (AnsaFoto)

Il prezzo della benzina sta aumentando in maniera vertiginosa e, di recente, uno sciopero da parte di alcuni camionisti ha rimarcato la situazione. Anche Assopetroli e Assoenergia hanno confermato il tragico momento per la distribuzione dei carburanti, acuitosi con la guerra che sta avvenendo in Ucraina.

Una vera e propria sciagura per chiunque nel mondo, dovuta anche all’aumento dei prezzi dell’energia e quello del grano. Ciò porterà, inevitabilmente, a un’inflazione senza precedenti, visto che gli stipendi non tendono ad aumentare.

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La difficoltà nell’accaparramento dei carburanti

Uno sciopero dei camionisti per il caro benzina (AnsaFoto)

Quello che Assopetroli e Assoenergia notificano è relativo alla contrazione della disponibilità Extrarete dei prodotti. Tale problema deriva sia dalle basi logistiche, sia all’acuirsi del conflitto che sta avvenendo fra Russia e Ucraina. A questo si aggiunge l’aumento del costo dei combustibili e della benzina.

La distribuzione e la quotazione del settore sta risentendo della forte incertezza creatasi a livello internazionale. Il tutto va ad inficiare la difficoltà dei rivenditori ad accaparrarsi le provviste.

Una vera e propria tragedia per la popolazione, inerme di fronte a tale situazione. La reazione è stata quella di scioperare, come già avvenuto da parte dei camionisti che, recentemente, hanno bloccato le strade di gran parte dell’Italia. Ciò ha comportato lo stop di alcune aziende e alcuni scaffali vuoti all’interno dei supermercati, oltre al grande disagio per gli automobilisti.

A livello decisionale, si stanno trovando delle soluzioni a tale problema, che deve essere sottoposto ad esame politico. C’è chi parla della riduzione dell’Iva al 18% e chi, invece, dell’incentivazione al lavoro da casa in smartworking.

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