Ucraina, Kiev resiste (per ora) all’attacco russo ma i violenti scontri e le esplosioni delle ultimissime ore spingono i cittadini a fuggire dalla Capitale. Stazione dei treni presa d’assalto: molti civili salgono a bordo senza una destinazione precisa.
Terzo giorno di conflitto, prosegue l’avanzata russa in Ucraina. Bombe e spari a Kiev (che per ora resiste), scatta l’ora dell’esodo dalla Capitale. Stando a quanto riferito dall’inviato Ansa sul posto, la Stazione Centrale di Kiev è stata presa d’assalto dai cittadini ucraini che in massa hanno deciso di lasciare la Capitale.
Nessun costo, il servizio è gratuito ma limitato. I civili si accalcano trovare un posto sui convogli che, ovviamente, sono strapieni. La paura è tanta, la voglia di fuggire porta i passeggeri a salire a bordo pur non avendo una destinazione prestabilita. Si corre in stazione e si sale sui treni. L’importante è partire.
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Ucraina, coprifuoco dalle 17 a Kiev: “Chi è in strada considerato nemico”
Intanto a Kiev il Sindaco Vitalii Klitschko ha annunciato il coprifuoco in città dalle 17 del pomeriggio alle 8 di mattina. Il primo cittadino della Capitale ucraina ha dichiarato che la misura mira a garantire una “efficace difesa” della città e la “sicurezza dei suoi abitanti”.
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Attraverso un messaggio diffuso sui canali Telegram Klitschko ha precisato che il provvedimento resterà in vigore fino alla mattina del 28 febbraio. “Tutti i civili che saranno trovati in strada – aggiunge – saranno considerati membri del gruppo di sabotaggio del nemico“, conclude. Prosegue l’avanzata delle truppe russe, ma le truppe di Zelensky continuano a respingere gli attacchi.
