Calenda, bufera con Giarrusso in diretta: il leader di Azione lascia lo studio | VIDEO

Il leader di Azione Carlo Calenda lascia lo studio di La7. Bufera con Giarrusso a “L’Aria che Tira”. Cos’è successo in diretta.

Carlo Calenda
Carlo Calenda lascia gli studi di La7 (Getty Images)

Carlo Calenda battagliero: il leader di Azione – di cui recentemente c’è stato il primo congresso che l’ha confermato in prima linea su temi di Governo e non solo – ospite a “L’Aria Che Tira” da Myrta Merlino prova a fare il punto della situazione sui temi caldi. Ovvero Referendum Eutanasia, Cannabis Legale e molto altro.

Non ultima la tenuta della maggioranza di Governo: “È inutile chiamare Draghi perchè si esige un certo profilo in Europa e poi al primo impasse segargli la sedia”, sottolinea Calenda. Subito dopo il noto politico si lascia andare a diverse dissertazioni: Myrta Merlino appare compiaciuta, la puntata procede spedita fin quando la conduttrice non annuncia Dino Giarrusso tra gli ospiti pronti ad entrare.

Calenda lascia lo studio di La7: bagarre con Giarrusso, cosa è successo

Carlo Calenda
Il leader di Azione snobba Giarrusso (Getty Images)

A quel punto Calenda si sbottona ulteriormente sul piano dialettico, forse come non aveva mai fatto prima: “Con Giarrusso non je la posso fa’ – accenna in un dialetto ostentato con moderazione – è un limite mio. Lo saluto caldamente, ma vado via. Grazie mille”. Myrta Merlino resta esterrefatta e, nel frattempo, annuncia gli interlocutori successivi tra cui l’esponente dei Cinque Stelle.

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Com’è noto Giarrusso ha sposato da tempo la causa grillina, recentemente si è leggermente discostato per via di alcune faccende interne che lo hanno visto direttamente coinvolto a causa dell’inchiesta portata avanti dalla trasmissione Report: il programma asserisce che Giarrusso avrebbe ricevuto finanziamenti elettorali da persone vicine all’imprenditore Piero Di Lorenzo, in relazione alla campagna per le Europee tenutasi nel 2020.

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Questione che ha scosso non poco i pentastellati di cui è sempre stato rappresentante e Responsabile Nazionale Istruzione Ricerca e Cultura, ruolo che ricopre dal 15 dicembre 2019. L’avversione di Calenda per la formazione politica dei Cinque Stelle, tutt’altro che celata, prosegue senza mediazioni. Anche stavolta non si è risparmiato. Anzi ha fatto l’unica cosa che riteneva possibile: lasciare lo studio. Quello che si porta dietro, però, sono proteste e polemiche.

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