Roberto Saviano sarà a Sanremo 2022, assicurata la propria presenza nella serata del Giovedì: parlerà di mafia e stragi.
Roberto Saviano sarà presente a Sanremo 2022, Amadeus piazza il colpaccio. L’ennesimo dopo Berrettini, Zalone e Cremonini. Dall’intrattenimento allo sport, passando per la cultura: è un Festival eterogeneo dove si parla di tutto in maniera armonica e, sotto certi aspetti, approfondita. Lo scrittore sarà sul palco della kermesse canora per parlare delle stragi di mafia, ma soprattutto per valorizzare – ce n’è sempre bisogno – la figura di Falcone e Borsellino.
La rivoluzione civile che hanno fatto sino a scardinare il potere scovando le malefatte di uno Stato talvolta piegato alla malavita: le basi della trattativa Stato-mafia raggiungono l’intrattenimento in Eurovisione. Questa è la novità televisiva più preponderante che tanti colleghi illustri di Saviano potranno solo ammirare da lontano.
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Saviano, la frase su Falcone e Borsellino accende il Festival: cosa farà lo scrittore
Loro, purtroppo, non hanno avuto – in casi analoghi – lo stesso trattamento. I motivi sono diversi, ma più che altro perchè nessuno aveva mai avuto l’ardire di portare certe tematiche su palchi internazionali. Almeno non nel recente passato.
È un onore per me ricordare, giovedì a #Sanremo2022, a 30 anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, la rivoluzione civile di #Falcone e #Borsellino.
Interverrò a titolo gratuito; importantissimo raccontare come hanno rivoluzionato il modo di interpretare la sintassi del potere pic.twitter.com/WaOJ56GIwl— Roberto Saviano (@robertosaviano) February 1, 2022
Amadeus spariglia le carte ancora perchè pone l’accento su qualità e sostanza che Saviano potrebbe dare anche solo sul piano dialettico oltre che in ambito editoriale. Si parlerà anche del suo ultimo libro: “Sono ancora vivo”, una novel a fumetti che scardina preconcetti sul conto dello scrittore e della vicenda che ha caratterizzato buona parte della propria vita. In questo personalissimo secondo tempo, Saviano riparte da sé stesso e dall’Ariston per dire che “Stop alla mafia” non è un’utopia. Falcone e Borsellino hanno provato a dimostrarlo, adesso tocca a noi.