Il primo turno delle elezioni per il 14esimo presidente della Repubblica si sono appena concluse. Fumata nera, con i partiti che devono ancora trovare la quadratura del cerchio. Intanto il più votato dopo la prima tornata elettorale è stato Paolo Maddalena, ex magistrato e nemico delle multinazionali e del liberismo.
Ha ottenuto 36 schede a favore. Paolo Maddalena era stato indicato nei giorni scorsi come candidato al Quirinale da quella parte di parlamentari pentastellati, fuoriusciti dal Movimento. Quest’ultimi lo aveva proposto, sottolineando la sua avversione contro il liberismo e le multinazionali. Era stato anche fautore dell’uscita dall’euro. “Sono solo un candidato di bandiera, il mio mestiere è quello dello studioso” aveva detto nei giorni scorsi.
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Napoletano di 86 anni è stato docente universitario, ricercatore, giudice della Corte dei Conti e della Corte Costituzionale.
La sua popolarità, soprattutto in passato, era cresciuta tra i partecipanti del Movimento 5 Stelle per le sue prese di posizioni contro l’euro e l’economia di libero mercato. Aveva anche auspicato la nascita di una “moneta parallela” “Il primo vero problema da affrontare, per uscire dalle crisi ambientale, sanitaria e economica nelle quali siamo caduti, è quello che riguarda il tema importantissimo, ma stranamente trascurato, della «creazione del danaro dal nulla». La soluzione? La nascita di una «moneta parallela»” aveva detto in passato.
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Tra i suoi no più accesi quello alla privatizzazione di Alitalia, mentre si era speso a favore della chiusura dell’ex Ilva di Taranto, ma con contestuale assunzione da parte dello Stato dei lavoratori.
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