Il leader di Italia Viva contro i tweet comuni di Letta, Conte e Speranza, paragonati ai tre paperi che attaccano Zio Paperone Berlusconi.
Tra i litiganti, Matteo Renzi gode. Il leader di Italia Vita ha sbeffeggiato nel corso di una intervista a Radio Leopolda il tweet comune spedito ieri da Enrico Letta del Partito Democratico, Giuseppe Conte del Movimento 5 stelle e Roberto Speranza di Articolo uno per una candidatura comune per il Quirinale e contro la proposta del centrodestra di candidare Silvio Berlusconi come Presidente della Repubblica
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“ieri – ha detto Renzi – non è successo assolutamente niente. La sinistra ha fatto un tweet strano, da Qui, Quo, Qua. Se zio Paperone si è ritirato da un lato, Qui, Quo, Qua hanno fatto lo stesso tweet”. Aggiungendo: “Qualcuno ha scritto ‘Renzi è rimasto male perché non l’hanno chiamato’. Hanno fatto bene Letta, Speranza e Conte. Questo non è il metodo, scegliere un hashtag. Io vorrei scegliere un presidente”, concludendo che: “Berlusconi di fatto va verso il ritiro, vediamo con quali modalità. Ma quando l’altro giorno avevamo detto che non aveva i numeri avevamo detto la verità, ora se ne sono accorti tutti, anche Sgarbi“.
Renzi poi ha continuato con gli attacchi ai suoi ex alleati dicendo: “La situazione del centrosinistra è la dimostrazione che da soli ‘gna fanno. Ma noi saremo Manny tuttofare, anziché zio Paperone e Qui, Quo, Qua, faremo in modo di risolvere anche questa”.
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Renzi ha poi detto la sua sulle giornate a venire dicendo: “Domani vedremo i grandi elettori di Italia Viva. Può darsi che Iv arrivi al grande appuntamento con qualche elettore in più del previsto etra una settimana sarà tutto finito. Abbiamo bisogno di un presidente all’altezza dei nostri sogni. Italia viva darà una mano, Quando c’è un problema noi diamo una mano al Paese“.
L’ex presidente del Consiglio è intervenuto sull’Ordine del giorno approvato dalla Camera per il voto dei grandi elettori positivi. “Ma di che cavolo stiamo parlando? Se uno ha un ascesso o la febbre non può votare il presidente della Repubblica? Siamo fuori? Il presidente della Camera non commetta questo scempio di non far votare chi ha 37.6, siamo alla follia. Non è dittatura sanitaria ma grigio burocratismo”,
Il leader di Italia Viva ha poi concluso l’intervista: “Il parlamentare che vota il presidente della Repubblica non è un privilegio, è la democrazia. Basta con uno vale uno, questo è il magico mondo della democrazia rappresentativa. Se sei uno dei mille che deve votare a nome dei 60 milioni di italiani hai un dovere, oltre che un diritto. E io ti garantisco qualche diritto in più”.
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