“Pandemi della diseguaglianza”. È il grido d’allarme lanciato dall’ong Oxfam in seguito ai dati che parlano di un raddoppio dei 10 maggiori patrimoni mondiali in due anni di pandemia. Intanto altri 13 italiani entrano nella lista Forbes dei super-ricchi. Tutto questo mentre 163 milioni di persone sono cadute in povertà.
Solo per Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, nei primi 21 mesi di pandemia il “surplus patrimoniale” è aumentato di 81,5 miliardi di dollari, l’equivalente del costo stimato della vaccinazione per l’intera popolazione mondiale. “Gran parte delle migliaia di miliardi immessi dalle banche centrali in funzione anti-crisi – secondo Gabriela Bucher, direttrice di Oxfam International – sono finite nelle tasche dei miliardari“. In Italia, la quota di ricchezza detenuta dal top-1% è continuata a crescere, con il 5% più ricco degli italiani che deteneva a fine 2020 una ricchezza superiore a quella dell’80% più povero.
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Per contro la pandemia ha colpito più duramente le donne, che hanno perso 800 miliardi di dollari di redditi nel 2020 e faticano più degli uomini a recuperare i livelli di occupazione pre-Covid. Favoriti dalla pandemia, ovviamente, anche Big Pharma: Pfizer, BionTech e Moderna hanno realizzato utili “per 1.000 dollari al secondo.
Sono 13 gli italiani entrati nella lista dei paperoni di Forbes, tra questi anche John Elkan
Fra marzo 2020 e novembre 2021 il valore aggregato dei patrimoni dei super-ricchi è cresciuto del 56% a 185 miliardi di euro alla fine dello scorso novembre. Ai miliardari italiani della lista di Forbes si sono aggiunti oltre una decina di nomi fra cui John Elkann, Sergio Stavanato, Giuliano e Marina Caprotti, Antonio ed Emma Marcegaglia, Nerio Alessandri, Simona Giorgetta, Enrico Preziosi, Marco e Veronica Squinzi.
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Ma dietro la ripresa si nascondono due mondi completamente differenti. La pandemia, sempre secondo Oxfam ha creato grandi disparità con 163 milioni di persone che sono cadute in povertà.
