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Attualità

Obbligare a farsi baciare è reato, anche dalla propria moglie: la sentenza della Cassazione

Published by
Stefano Serrani

Obbligare la propria moglie a farsi baciare è violenza sessuale. Lo stabilisce una sentenza della Cassazione: ecco le motivazioni.

Obbligare a farsi baciare è reato, anche dalla propria moglie: la sentenza della Cassazione

Obbligare la propria moglie a farsi baciare configura il reato di violenza sessuale. Lo sostiene la Corte di Cassazione in una sentenza che conferma la condanna in appello nei confronti di P.S.N. pronunciata dalla Corte d’Appello di Messina.

Nelle motivazioni, rese note dallo Studio Cataldi, si legge che “è evidente” la consumazione del reato poiché “l’imputato ha stretto il viso della vittima bloccandola per imporle il bacio sulla bocca e, contemporaneamente, e, nonostante la resistenza oppostagli, le ha impedito di sfuggire alla sua presa”. Tutto ciò nonostante l’uomo fosse a conoscenza della volontà della donna di porre fine alla loro relazione e trasferirsi lontano da lui.

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Obbligare a farsi baciare è violenza sessuale, le motivazioni della sentenza

Obbligare a farsi baciare è violenza sessuale, le motivazioni della sentenza

Il ricorrente ha spiegato che non si sarebbe trattato di “una vera e propria violenza fisica e verbale” ma la Cassazione ha opposto la tesi, ampiamente consolidata in giurisprudenza, secondo cui non occorre che la violenza sia di forma o veemenza particolare o, men che meno, brutale e aggressiva, potendo manifestarsi anche come sopraffazione funzionale e limitata alla pretesa dell’assalto”.

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Nel caso specifico è “irrilevante” che il fine del bacio fosse un “tentativo di riconciliazione con la vittima” in quanto ciò che rileva è “l’indubbia volontà di compiere un atto invasivo e lesivo della libertà sessuale della vittima non consenziente. La Cassazione evidenzia come assuma valore anche il contesto di violenza in cui questo bacio è stato “rubato”. All’imputato è stata confermata la condanna a due anni di reclusione per sequestro di persona, lesioni aggravate, maltrattamenti e, appunto, violenza sessuale.

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