Tamponi Covid, Anna Carla Pozzi Ats Milano a Free.it, “Sistema quasi al collasso perché…”

In attesa delle decisioni di governo e Cts, a Milano la corsa ai tamponi è cominciata già da giorni e si intensifica sempre più in queste ore. La corsa al tampone sta creando ingorghi e code davanti alla farmacie mentre salgono i contagi e le persone in quarantena. In esclusiva al quotidiano online Free.it, Anna Carla Pozzi, medico di famiglia dell’Ats e presidente di Fimmg Milano. La federazione dei medici di medicina generale.

Tamponi Covid, Anna Carla Pozzi Ats Milano ha detto a Free.it che c’è panico per i contagi

La situazione a Milano sembra quasi fuori controllo. Aumentano sempre di più le file davanti alle farmacie della città e molte hanno già finito i tamponi. “E’ come per le mascherine all’inizio dell’epidemia“, ha raccontato una farmacista. “Siamo impreparati a questo boom di richieste“. Intanto salgono i contagi e c’è chi afferma che Milano sia ancora una volta un focolaio. Che cosa sta succedendo in questo caos pre-natalizio? In ESCLUSIVA al quotidiano online Free.it, fa il punto della situazione Anna Carla Pozzi, medico di famiglia dell’Ats e presidente di Fimmg Milano. La federazione dei medici di medicina generale.

In queste ore le farmacie sono sold-out, stanno mettendo i cartelli fuori perché sono finiti i tamponi. Che cosa succedendo?

“Sta succedendo che sono aumentati i casi e per cui c’è la corsa al tampone. Da un lato ci sono quelli che noi medici prescriviamo in casi sintomatici, oppure per sciogliere le quarantene. Dall’altro la gente è presa dal panico e lo fa, anche per evitare il giorno di Natale di andare con un tampone positivo a trovare i propri cari, che magari sono anziani. Il tutto è dettato da una esplosione improvvisa dei casi, legati certamente alla variante Omicron”

A cosa è legato questo boom di positivi degli ultimi giorni?

“E’ proprio collegato all’aumento del numero di tamponi, che è quadruplicato rispetto alle ondate precedenti. Per cui, le code in farmacia si allungano. E’ diventato quasi impossibile riuscire a fissare un tampone, anche in un caso sospetto sintomatico. Solo fino a 20 giorni fa io riuscivo a far fare tamponi ai miei pazienti che necessitavano di farlo, adesso è difficilissimo. E però, da tutti questi tamponi, magari fatti per scrupolo, stanno venendo fuori una marea di positivi”.

C’è la corsa al tampone anche all’ultimo minuto, anche per indicazione del governo. Dal punto di vista medico sono affidabili?

“Il problema è che dopo le prime due ondate, i comportamenti si sono alleggeriti e il rispetto ferreo delle regole è venuto meno rispetto a prima. Di conseguenza, adesso molti vogliono fare il tampone subito senza aspettare il tempo giusto. Quando si ha un contatto con un caso certo di Covid, se la persona è vaccinata deve aspettare 7 giorni prima di fare un tampone. Chi non è vaccinato, deve aspettare 10 giorni, perché quello è il periodo dell’incubazione della malattia. Se lo fanno prima, magari risultano negativi, ma in realtà poi magari di lì a due giorni incominciano a comparire i sintomi o diventano positivi. Sto notando che molta gente che vuole fare il tampone velocemente è convinta che un tampone negativo lo renda immune dalla malattia”.

Tamponi Covid, Anna Carla Pozzi Ats Milano a Free.it, “La gente è presa dal panico”

Tamponi Covid, Per Anna Carla Pozzi di Ats Milano il sistema quasi al collasso perché…

Anche voi medici di famiglia avete avuto un aumento di casi e di richieste di tampone?

Sì, sì. Abbiamo riscontrato un improvviso aumento di casi e un conseguente  incremento di richieste. Noi cerchiamo di far capire all’utente quando è assolutamente indispensabile fare un tampone e quando magari è superfluo. Talvolta anche fuorviante. A volte lo capiscono, altre volte invece sono presi proprio dal panico e vanno dritti per la loro strada.  Poi ci sono alcuni medici di famiglia che hanno aderito alla campagna di Ats e fanno i tamponi in studio. Però anche lì occorrono delle condizioni logistiche ben precise e non tutti noi le abbiamo. Ma in generale anche i medici di base in questo momento stanno sollevando un po’ il sistema che sta collassando”.

Sembra che Milano sia diventata il nuovo focolaio d’Italia, secondo lei perché?

“Bella domanda. Secondo me perché è la città che ha più scambi con l’estero, più movimenti di persone. Ma probabilmente è anche perché è la città italiana che sta facendo più tamponi e che sta scoprendo più casi in assoluto”.

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