Covid, nuova variante Sudafricana gli scienziati: “Molto pericolosa”

Una nuova variante molto aggressiva è stata scoperta poche settimane fa in Sudafrica, e secondo gli scienziati sta “correndo velocemente” tanto che potrebbe diventare la dominante in poco tempo.

Covid, nuova variante Sudafricana

La notizia arriva dall’Inghilterra ma si sta rapidamente diffondendo in tutto il mondo, proprio come questa nuova variante che gli scienziati stanno attenzionando particolarmente. La nuova variante potrebbe essere resistente ai vaccini e sta guidando un’ondata di infezioni da Covid in Sudafrica, e in pochissimo tempo potrebbe diventare predominante nel paese vista la sua rapidità di diffusione.

Fino ad ora sono stati rilevati 100 casi di N.1.1.529 questo il nome scientifico della variante, in tre paesi diversi del Sudafrica, e l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha convocato per domani una riunione urgente per far luce su questo nuovo ceppo. Il ministro della Sanità Sudafricana Joe Phaahla l’ha descritta come “una grave minaccia per tutto il Paese”.

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Covid, gli scienziati preoccupati per la nuova variante Sudafricana

 

Immediata la risposta a questo timore di diffusione,  da pare del Regno Unito che sta attuando misure restrittive di viaggio per e da quel Paese, per evitare che la variante possa arrivare tramite gli spostamenti, come successe la primavera scorsa con la Delta. Al momento al posto della chiusura totale è stata messa in atto la quarantena obbligatoria ma si è pronti ad alzare il livello di protezione. In Sudafrica intanto le infezioni da Covid sono aumentate di dieci volte, passando da 100 a 1100 dopo che la variante è stata rilevata per la prima volta in Botswana l’11 novembre.

Il professor Tulio de Oliveira, direttore della sorveglianza Covid nella provincia sudafricana di KwaZulu-Natal, ha dichiarato durante una conferenza stampa di essere ancora incerto sull’impatto di questa variante, che potrebbe essere chiamata dall’OMS “Nu” possa avere in termini di pericolosità. Ha poi spiegato che muta cinque volte più velocemente su una specifica parte della proteina spike (quella che aggancia le nostre cellule per infettarle ndr) rispetto alla Delta. Questa significa che potrebbe infettare anche le persone vaccinate. perché il nostro sistema immunitario ha imparato a riconoscere con i vaccini la precedente. ma un cambiamento come quello che potrebbe riportare la “Nu” potrebbe non essere riconosciuto dal nostro organismo.

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