Bimbo di 6 anni conteso tra Belgio e Sardegna. Il caso che fa discutere

E’ scoppiata una battaglia legale intorno al destino di un bambino di 6 anni, giocata tra la Sardegna e il Belgio. Il piccolo è infatti residente con la madre in Barbagia, sull’isola. Ma si trova da quattro mesi in Belgio, dove abita il padre. Quest’ultimo al momento rifiuta non solo di riportare il bambino alla madre, ma anche di farglielo vedere.

Bambino conteso tra Sardegna e Belgio

E’ scontro intorno alla sorte di un bambino di 6 anni, conteso tra la madre residente in Sardegna e il padre di stanza in Belgio. Il piccolo è nato dalla coppia nel 2015, quando entrambi i genitori vivevano nel paese dell’Europa settentrionale. In seguito, dopo la rottura tra i due, il piccolo è tornato con la madre in Italia. Dove ha imparato la lingua e frequentato la scuola.

L’uomo si è così rivolto alla giustizia belga per ottenere l’affido del bambino. Cosa che in un primo momento gli è stata negata, a fronte di una decisione che stabiliva l’affido condiviso e decideva di istituire la residenza privilegiata dalla madre. Più tardi però un tribunale belga ha ribaltato quest’ultima decisione. Riconoscendo il diritto del padre a stabilire il Belgio la residenza privilegiata del piccolo, che però non è mai stato restituito dalla madre.

Nel frattempo, è emersa la mancanza di sostegno economico da parte del padre alla madre, che ha visto anche l’apertura di un procedimento penale a suo danno. La situazione sembrava poi risolversi nella direzione di un compromesso tra i due, con alcuni incontri fissati tra il padre e il bimbo conteso che si erano svolti regolarmente in Sardegna.

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Bambino conteso, l’avvocata della madre: “Da padre volontà di ingannare”

Bambino conteso, il tribunale ha ribaltato la sentenza

La scorsa estate era stato trovato un accordo tra i due per un viaggio del piccolo in Belgio dal 15 al 30 luglio. Viaggio finito però con la notifica, da parte dell’avvocato del padre al legale della madre, del fatto che il bambino sarebbe rimasto nel paese nordeuropeo.

Si è trattato di un accordo “stabilito già con la volontà di ingannare“, sottolinea l’avvocata Monica Murru, che difende gli interessi di madre e figlio e le cui parole sono state riportate dall’Agi. “Dal momento che davanti alla mia richiesta alla difesa della controparte di esibire i biglietti di andata e ritorno per il viaggio, mi sono stati mostrati solo quelli della partenza. I mancati titoli di viaggio di ritorno sono stati giustificati con il pretesto che il bambino, non essendo mai stato con il padre per un periodo così lungo, avrebbe potuto aver nostalgia della mamma e dei suoi luoghi prima del termine“, ha spiegato Murru.

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La madre del piccolo si trova dal 28 ottobre in Belgio per cercare una mediazione e soprattutto di vedere il figlio. Secondo l’avvocata Murru, il piccolo avrebbe perso finora tre chili, oltre ad aver subito un blocco della crescita. “Trovo incredibile che anche quando c’è l’interesse di un minore di mezzo non esistano dei procedimenti d’urgenza tra Stati che tutelino il benessere del bambino“, ha aggiunto Murru.

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