USA, dopo l’assoluzione di Kyle Rittenhouse monta la protesta. Le reazioni

Da Portland a Oakland passando per New York. Sono scoppiate in diverse città d’America le proteste contro l’assoluzione di Kyle Rittenhouse, il ragazzo che nell’agosto del 2020 a Kenosha, in Wisconsin, ha ucciso due persone e ferito un’altra. Il diciottenne stava presenziando con fucile ad una manifestazione contro gli abusi subiti dalle minoranze etniche da parte della polizia.

Proteste in diverse città d’America contro l’assoluzione di Kyle Rittenhouse, il diciottenne che ha ucciso due uomini e ferito un altro

Circa 200 persone a Portland, in Oregon, sono scesi in piazza nella notte di ieri. I manifestanti hanno sfondato le vetrine di alcuni negozi e attaccato la polizia, lanciando contro oggetti. Le forze dell’ordine hanno parlato di un “comportamento violento e distruttivo” da parte di una fetta significativa della folla.

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Proteste anche in California dove ad Okland la folla ha marciato gridando “Rivoluzione nient’altro“. Il ponte di Brooklyn, invece, è stato il luogo dove si sono riuniti centinai di persone a New York. Non ci sono state segnalazioni di arresti.

Il caso di Kyle Rittenhouse ha spaccato l’America

Il caso di Kyle Rittenhouse ha spaccato l’America, dividendo anche repubblicani e democratici, con i primi che hanno applaudito al verdetto. Alcuni deputati hanno anche ipotizzato la possibilità di uno stage del diciottenne al Congresso.

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Di parere opposto la sinistra, con capofila la progressista Alexandria Ocasio Cortez e la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris: “Il verdetto parla da solo. Ho speso la maggioranza della mia carriera lavorando per un sistema penale piu’ equo, e chiaramente c’e’ ancora molto da fare” ha commentato la numero due della Casa Bianca.

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