Morte Sara Pedri, primario licenziato: Tateo annuncia ricorso

Novità nel caso che riguarda Sara Pedri, la giovane dottoressa dell’ospedale Santa Chiara di Trento sparita nel nulla lo scorso 4 marzo. Confermata la dura decisione dell’ospedale nei confronti del primario del reparto di Ginecologia, Saverio Tateo.

Sara Pedri
Morte Sara Pedri, primario licenziato: Tateo annuncia ricorso 

E’ stato ufficialmente licenziato Saverio Tateo, primario del reparto di Ginecologia dell’Ospedale Santa Chiara di Trento. Tateo era l’uomo contro cui si era scagliata in una lettera Sara Pedri, 30enne dottoressa forlivese scomparsa senza lasciare tracce lo scorso 4 marzo, e non ancora ritrovata. Il suo cellulare smise di funzionare quella mattina, ultima traccia legata alla donna fu la sua auto, ritrovata in una piazzola ai piedi del ponte di Mostizzolo, a Cles in provincia di Trento.

Pedri aveva scritto nella lettera di essere stata ripetutamente “umiliata e mortificata” sul lavoro, denunciando un clima di tensione pesantissimo all’interno del reparto. Conclusioni con cui concorda evidentemente anche il Comitato dei Garanti dell’Ospedale trentino, che ha avallato l’allontanamento del primario, per cui lo scorso 12 ottobre era stato disposto dal nosocomio trentino il licenziamento per giusta causa.

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Morte Sara Pedri, gli avvocati di Tateo pronti al ricorso

Morte Sara Pedri, gli avvocati di Tateo pronti al ricorso 

Una decisione contro cui gli avvocati di Tateo hanno immediatamente reagito, affermando la volontà di fare prima possibile ricorso. “Non ci sono fondamenti che giustifichino il licenziamento. Lo proveremo davanti al giudice del lavoro“, ha detto Ferrante. Così Vincenzo Ferrante, legale del ginecologo, che già in seguito alla decisione dello scorso 12 ottobre aveva manifestato l’intenzione di procedere per ottenere il reintegro e i danni per il suo assistito.

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La valutazione del Comitato è l’ultimo atto derivante dall’avvio di un’inchiesta interna della struttura sanitaria dove lavoravano Pedri e Tateo, da cui sono risultati “elementi di criticità oggettiva” nella gestione del reparto, dove si sono verificati “molteplici fatti di rilevante gravità”. Anche la vice di Tateo, Liliana Mereu, è finita nel mirino dell’inchiesta interna, consistita in più di cento audizioni tra il personale del reparto. Sia Tateo che la Mereu erano già stati trasferiti dal reparto negli scorsi mesi.

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