Covid, Rezza e Brusaferro: Italia, trend in peggioramento. Ecco cosa hanno detto

L’epidemia di Covid-19 accelera in Italia, anche se non ai preoccupanti livelli visti in giro per l’Europa, in paesi come la Germania e nell’est del continente. Le parole di valutazione della situazione di Gianni Rezza, direttore generale prevenzione del Ministero della Salute, e di Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss.

Covid, Rezza e Brusaferro Italia, trend in peggioramento
Covid, Rezza e Brusaferro: Italia, trend in peggioramento. Ecco cosa hanno detto

“Anche questa settimana si nota una tendenza al peggioramento“. A dirlo è Gianni Rezza, il direttore generale prevenzione del Ministero della Salute, commentando in un video i dati relativi all’andamento dell’epidemia di Covid-19 in Italia, monitorata su base regionale.

Anche vista la risalita del trend di contagio e del numero di vittime in Europa centrale e orientale, aggiunge Rezza, “è bene continuare a mantenere comportamento prudenti e soprattutto continuare il programma di vaccinazioni sia con il ciclo primario che con le terze dosi”.

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Covid, Brusaferro: indice trasmissibilità superiore a 1

Covid, Brusaferro: “Indice trasmissibilità superiore a 1”

Parole che si aggiungono a quelle pronunciate da Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. “Si è registrato un incremento della circolazione del virus nel nostro paese che ha superato i 50 casi ogni 100mila abitanti. Inoltre, anche l’indice di trasmissibilità ha superato la soglia di 1“, ha spiegato Brusaferro. Spaventa la situazione di alcune regioni “che hanno raggiunto i 100 contagi ogni 100mila abitanti”, ha aggiunto il presidente dell’Iss.

Brusaferro ha poi elogiato l’andamento della campagna vaccinale italiana, almeno in paragone a quelli di altri paesi europei: “La curva in Italia è più contenuta grazie alla copertura vaccinale“, ha detto il presidente dell’Iss, per cui “c’è una correlazione molto stretta fra i paesi dove il virus circola in maniera molto intensa e loro copertura vaccinale”.

Buoni i risultati della vaccinazione nella fascia 20-29 anni, “dove si è raggiunto l’88% di immunizzati”, ha aggiunto Brusaferro, che ha poi spiegato come l’infezione si contragga all’età mediana di 42 anni, il ricovero in terapia intensiva a quella di 68 e i decessi riguardino la popolazione dagli 80 anni in su.

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