Covid, Crisanti lancia l’allarme: “In Inghilterra la situazione è preoccupante”

Il professore Andrea Crisanti ha tracciato un bilancio dei dati Covid registrati in Inghilterra che sta creando non pochi problemi nel Paese: la situazione è grave sul fronte delle vittime.

Andrea Crisanti
Zanzara coreana, il parere ci Crisanti

Il Regno Unito rischia e non poco di aumentare a dismisura i morti a causa del Covid-19. Le stime delle prossime settimane, in base ai dati degli ultimi 14 giorni, non promettono nulla di buono. Crisanti parla di 50mila morti da Coronavirus all’anno in Inghilterra. I casi nel Paese sono 40-60mila al giorno e questi numeri non sono per nulla incoraggianti, anzi.

Crisanti ha rilasciato alcune dichiarazioni sul tema durante un intervento alla trasmissione Piazzapulita. Il libera tutti presente in Inghilterra ormai da mesi non ha fatto altro che aumentare la trasmissione del virus proprio in assenza di adeguate contromosse all’aumento dei contagi. “L’Inghilterra ha raggiunto una sorta di equilibrio tra la protezione indotta dal vaccino e la capacità del virus di trasmettersi in assenza di qualsiasi misura di precauzione. Stanno pagando un prezzo altissimo con 160-180 morti al giorno, un’enormità. Significa 50.000 morti all’anno“, ha dichiarato Crisanti.

Cristanti parla di Covid-19 e lancia l’allarme in Inghilterra

Covid Inghilterra Crisanti
La situazione della pandemia da Covid in Inghilterra descritta da Crisanti

I rischi in Inghilterra sono veramente alti e ciò apre le porte per un paragone proprio con l’Italia. I decessi nel Paese sono circa 600mila ogni anno secondo Crisanti e il 10% sarebbe causato da malattie su cui è facile intervenire. “Mi sembra tanto. Non credo che questo possa essere sostenuto a lungo termine. In Italia 50.000 morti all’anno per una malattia trasmissibile ci riportano indietro ad una situazione di 100 anni fa“, aggiunge l’esperto sanitario.

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Nel frattempo i dati della popolazione vaccinata mostrano come il rischio in Italia la protezione contro l’infezione cali dal 90 al 45% in soli sei mesi, le complicazioni dal 95 al 65%. “Se vogliamo abbattere la trasmissione, dobbiamo fare la terza dose a tutta la popolazione, si tratta di stabilire un obiettivo“, ha concluso Crisanti.

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