Il Barcellona riparte da Xavi, l’ex giocatore blaugrana torna a sedere in panchina. Catalani sono pronti per il dopo Koeman: i dettagli dell’accordo.
Xavi torna a casa. L’ex calciatore del Barcellona sta per passare dall’altra parte: l’arrivo in panchina da parte di quello che un tempo era il leader dello spogliatoio Blaugrana segna un’intenzione ben precisa. La stessa che ha portato Pirlo – accostato alla panchina dei catalani – alla Juventus: DNA. Il Maestro bianconero avrebbe dovuto mostrare, dopo l’addio di Allegri, cosa significa vestire la maglia della Vecchia Signora.
Xavi Hernandez, dal canto suo, spera in un epilogo diverso. La Spagna non è l’Italia: la piazza aspetta, ma non troppo. La parentesi Koeman è bastata ai tifosi spagnoli per capire che la programmazione resta un punto focale del progetto Blaugrana: Xavi, in questo momento, incarna la miglior soluzione possibile.
Quella che accetta i compromessi di un bilancio ballerino – il dualismo Laporta-Bartomeu in tal senso è ancora vivo – senza guardare le cose che non vanno per pensare a soluzioni valide. Il Barcellona deve tornare grande e può farlo solamente con chi sa cosa vuol dire parlare e vivere in Catalogna. Quel “Mas Que Un Club” sui seggiolini del Camp Nou diventa certezza in panchina. E non è poco.
Secondo quanto riporta Mundo Deportivo l’accordo con il Barcellona sarebbe arrivato dopo trattative serrate con l’Al Sadd. Il club ha dovuto liberare l’allenatore, una decisione non facile, figlia di un compromesso che di storico ha ben poco, ma è figlio della volontà del tecnico di tornare all’ovile: meglio un giocatore soddisfatto altrove che uno scontento in casa.
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Allora Xavi è pronto a partire per scrivere la sua pagina bianca in un mondo a colori blaugrana. Scattato il pagamento della clausola di 5 milioni che pendeva sulla sua testa, un accordo consensuale che verosimilmente spalanca le porte alla nuova era dei catalani. Inizia un nuovo capitolo, con i complici di un tempo. Per un Messi che va, uno Xavi torna. Il Barcellona punta sul fattore storico per scrivere ancora il futuro del calcio: l’imperativo è riuscirci. L’ex Al Sadd non è tornato per una visita di piacere.
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