Quirinale, Berlusconi detta le condizioni: “Non farò il candidato…”

Berlusconi parteciperà alla corsa al Quirinale solo se riterrà di poter vincere. Non scioglie le riserve su una possibile candidatura e chiede garanzie. Soprattutto agli alleati Matteo Salvini e Giorgia Meloni. 

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Quirinale, Berlusconi detta le condizioni: “Non farò il candidato…”

“Non farò mai il candidato di bandiera. Silvio Berlusconi sogna il Colle ma non scioglie ancora i dubbi sulla sua candidatura ufficiale. L’ex Cavaliere rifiuta il ruolo di candidato di bandiera, che non avrebbe chance di elezione, e chiede garanzie. In primis agli alleati di centrodestra Matteo Salvini e Giorgia Meloni. L’ex Premier è rimasto spiazzato dalle parole di Giorgetti, “Se al Quirinale non restasse Mattarella, ci andrebbe Mario Draghi, ed è preoccupato dall’atteggiamento enigmatico della Lega. Con l’apertura di Salvini all’attuale Premier e le dichiarazioni del Ministro dello Sviluppo Economico su un “semipresidenzialismo de facto” con Draghi al Colle.

A Giancarlo Giorgetti ha risposto il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini: “Faremmo persino la foto del nostro voto se Berlusconi si candidasse, perché Forza Italia resta casa nostra e noi non passeremo per chi lo imbroglia”, spiega.

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Berlusconi al Quirinale, scatta la caccia al voto

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Berlusconi al Quirinale, scatta la caccia al voto

Berlusconi al Quirinale ci crede ancora e fino all’ultimo andrà alla ricerca dei consensi necessari, setacciando quei “290 grandi elettori usciti dai gruppi parlamentari”: “In tanti mi sono amici”, ha dichiarato l’ex Premier. A sostegno del leader di Forza Italia arrivano le parole di Ignazio La Russa che critica l’intervista di Giorgetti: “Non rende un buon servigio né a Draghi né al centrodestra, ed è scorretta nei riguardi di un alleato con il quale abbiamo preso un impegno”, spiega.

Salvini e Meloni sono consapevoli che con Draghi al Quirinale avrebbero maggiore margine di manovra in Europa, nel caso in cui riuscissero ad andare al Governo. Ma il patto legato al “rispetto delle richiesta” di Berlusconi resta valido. Insomma, l’attuale Presidente del Consiglio rappresenta un piano B. Intanto l’ex Premier forte del ruolo assunto nella coalizione detta le condizioni. Sicuro del fatto che se non avesse possibilità di essere eletto, eviterebbe di partecipare alla corsa.

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