Sudan, colpo di Stato dei militari: arrestato il Premier e diversi ministri

Colpo di Stato in Sudan. I militari hanno messo agli arresti domiciliari il primo ministro Abdallah Hamdok e catturato diversi esponenti del Governo civile del paese. La notizia è stata riportata dalla Bbc e da Al Hadath Tv. 

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Colpo di Stato in Sudan

Il Primo Ministro sudanese Abdallah Hamdok è stato messo agli arresti domiciliari dai militari. Il colpo di Stato è scattato alle prime ore dell’alba, quando delle non precisate forze armate hanno assaltato l’abitazione del Premier sudanese. A darne notizia la Bbc e Al Hadath Tv. Arrestati anche numerosi membri del Governo Civile. Tra cui il Ministro dell’Industria Ibrahim al Sheikh, il Ministro dell’Informazione Hamza Balou e il Consigliere per i Media del Primo Ministro Faisal Mohammed Saleh.

Paese nel caos, con i militari che hanno bloccato strade e ponti che portano a Karthoum e tagliato l’accesso a Internet. Al Jazeera riportava, questa mattina, l’interruzione dei servizi di comunicazione. Impossibile, dunque, ricevere aggiornamenti sulla situazione.

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Colpo di Stato in Sudan, tagliata la connessione Internet

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Sudan, tagliata la connessione Internet

L’interruzione delle comunicazioni è uno dei marchi di fabbrica dei colpi di Stato. E il blocco della linea Internet da parte dei militari sudanesi rende l’idea della situazione attuale. Chiuso anche l’aeroporto principale del Paese e le sedi di radio e Tv nazionali. Il Ministero dell’Informazione, attraverso un post su Facebook, ha denunciato l’irruzione delle forze militari negli studi di registrazione delle principali emittenti. Con successiva cattura di alcuni dipendenti. Stando alle prime ricostruzioni, la maggior parte dei Ministri del Governo di Transizione è stata portata verso destinazione ignota.

Già da settimane erano in atto proteste che vedevano contrapposte la fazione filomilitare e quella filogovernativa. I primi chiedevano le dimissioni del Premier Hamdok, reo di aver tradito le aspettative della gente sudanese. I secondi avrebbero dovuto traghettare il paese verso nuove elezioni democratiche, previste per il 2023.

Sudan, la condanna dell’Onu: “Arresti inaccettabili, si torni al dialogo”

“Sono molto preoccupato per le notizie di un colpo di stato in atto e tentativi di sabotare la transizione politica. Sono inaccettabili le notizie di arresti del Premier, di funzionari governativi e politici”,  ha dichiarato il Rappresentante Speciale delle Nazioni Unite per il Sudan e capo della Missione integrata di assistenza alla transizione Volker Perthes. Lo stesso Perthes ha poi aggiunto: “Invito le forze di sicurezza a rilasciare immediatamente le persone che sono state detenute illegittimamente o poste agli arresti domiciliari. E’ responsabilità di queste forze garantire la sicurezza delle persone sotto la loro custodia. Tutte le parti devono tornare immediatamente al dialogo e impegnarsi in buona fede per ripristinare l’ordine costituzionale”, conclude.

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